Obbligo vaccinale per gli over 50, provvedimento scattato lo scorso 8 gennaio. Mentre dal 15 febbraio agli over 50 sarà richiesto il super green pass per lavorare. Su questa decisione è critico il dottor Maurizio Botti. Medico omeopata, laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 e specializzato in Nefrologia Medica nel 1979. È diplomato in Omeopatia presso la Faculty of Homeopathy di Londra. Dal 2008 è presidente dell’associazione Eranos, che organizza Omeofest“. Botti si definisce obiettore del vaccino.
“Rifiuto la definizione di no vax, io sono obiettore nei confronti di questo vaccino la cui sperimentazione non è ancora terminata. Ho troppi dubbi e quindi preferisco evitare”.
Botti, in questo momento si trova in quarantena proprio perché affetto da Covid: “Avendo ora la malattia, al termine della mia convalescenza avrò il green pass per i successivi sei mesi. Ma al termine di questo periodo, se non dovesse cambiare nulla, ancora resterò del parere di non vaccinarmi”.
Botti definisce insensati questi provvedimenti: “Sono inutili e senza basi né scientifiche né di buon senso. L’epidemia arriverà al suo picco alla fine del mese: se le persone che ancora non si sono vaccinate dovessero correre a vaccinarsi adesso questo non servirà perché prima di essere protetti dovranno attendere una quarantina di giorni. Tra quaranta giorni noi saremo fuori dal picco. Quindi è un provvedimento del tutto insensato, come chiudere la stalla dopo che i buoi sono già fuggiti”.
“Da un punto di vista professionale mi stupisce che i miei colleghi accettino questi provvedimenti in modo così supino, mi sarei aspettato una levata di scudi verso questi provvedimenti governativi. Mentre dal punto di vista umano sono amareggiato nel vedere come la gente venga presa in giro anche con false promesse. Come quando si parlava della seconda dose come strumento per avere un’immunità per sempre; poi però è arrivata la terza dose, senza la quale non si è immuni. Arriverà poi anche la quarta perché l’immunità indotta dal vaccino dura solo qualche mese: nonostante questo, anche quando si è scoperto che l’immunità durava pochi mesi veniva fornito un green pass della durata di un anno. Si è data licenza alle persone di andare in giro a infettarsi e infettare, per poi dare la colpa ai cosiddetti no vax. Al contrario i no vax sono i meno colpevoli perché sono i più controllati: quelli che per ogni spostamento devono fare tamponi su tamponi, quindi di fatto i più monitorati. Eppure il governo, per nascondere la propria incapacità, ha trovato una categoria su cui accanirsi e così ha dato la colpa ai no vax. Quello che mi amareggia è che la gente ci crede”.
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