Approvato il bilancio di Acer, intervento da 6 milioni di euro per il quartiere Farnesiana

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Approvato questa mattina all’unanimità il Bilancio di previsione 2022 di Acer Piacenza che prevede un intervento da 6 milioni di euro nel quartiere della Farnesiana con il Superbonus 110 con una partecipazione davvero numerosa dei sindaci della Provincia, oltre all’assessore Federica Sgorbati (Comune di Piacenza), Franco Albertini (Provincia) e il consulente Michele Iannantuoni presente per chiarimenti in merito appunto ai lavori previsti con il Superbonus 110%. Il presidente di Acer Patrizio Losi – con il parere favorevole del Collegio dei Revisori – ha esposto la relazione di Bilancio che, per semplificazione, si allega al termine del comunicato.

Marica Toma, sindaco di Cadeo, ha chiesto puntualizzazioni sui 6 milioni di euro di intervento Superbonus nel Comune di Piacenza: «Cadeo avrebbe voluto entrare nella lista degli interventi previsti perché le nostre palazzine necessitano davvero di ristrutturazione». II presidente Losi ha spiegato che «presentando 16 lotti, con la procedura del partnernariato pubblico privato, gli unici operatori che si sono presentati e hanno mostrato affidabilità sono riferiti a 3 lotti riguardanti il Comune di Piacenza. Continueremo a presentare con manifestazioni di interesse i restanti lotti sperando che altri operatori si facciano avanti per rendersi disponibili con i lavori. Nessuno dunque è stato escluso». Il direttore Stefano Cavanna ha riproposto un incontro con tutti i Comuni per vedere la situazione dei fabbricati e fare una programmazione come già stabilito nel tavolo territoriale. Insieme al consulente Iannantuoni hanno poi sottolineato come «a maggio è partito l’iter della manifestazione di interesse su 16 lotti e abbiamo scelto la strada più tutelante nei confronti dell’Ente, quella del partnernariato pubblico-privato.

L’azienda ha fatto questa scelta nella forma specifica del project financing: la norma, a partire dal 2004, prevede che il partnernariato presenti i tre rischi tipici: di costruzione (nella fase di cantiere), di disponibilità (la capacità di rendere fruibile l’opera, nel rispetto dei criteri previsti quali il doppio salto di classe energetica e il miglioramento della certificazione sismica) e la garanzia di restare nei limiti dei tempi previsti dalla normativa. In questo caso tutti i rischi sono in capo all’operatore economico e non alla stazione appaltante». Con l’approvazione di oggi, l’iter del 110 può avvalersi del decreto semplificazione in vigore fino al 31 dicembre, con una velocizzazione delle pratiche che permetterà l’inizio dei lavori in tempi relativamente rapidi.

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