Università Cattolica: anche una delegazione piacentina a Roma per la celebrazione con Papa Francesco

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Anche una delegazione piacentina alla Santa Messa celebrata da Papa Francesco a Roma per il Sessantesimo anniversario di inaugurazione della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, venerdì 5 novembre.

Ricordo, passione e conforto. Sono le tre parole scelte da Papa Francesco nell’omelia. «Mentre commemoriamo con gratitudine il dono di questa sede dell’Università Cattolica, vorrei condividere qualche pensiero a proposito del suo nome», ha esordito il Santo Padre. «Essa è intitolata al Sacro Cuore di Gesù, a cui è dedicato questo giorno, primo venerdì del mese».

Ad assistere alla celebrazione oltre 2mila tra docenti, studenti, personale amministrativo, medici e operatori sanitari della sede di Roma della Cattolica e della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli IRCCS, nonché numerosi degenti dell’ospedale, riuniti nel piazzale antistante la facoltà di Medicina e chirurgia, istituita il 5 novembre 1961, a completamento del progetto di Padre Agostino Gemelli di dar vita a un’università che mettesse la persona umana al centro di ogni attività di ricerca e di formazione.

Come detto era presente anche una delegazione delegazione di piacentini: i presidi Anna maria Fellegara e Marco Trevisan, il delegato del rettore per il coordinamento dei progetti di internazionalizzazione dell’ateneo Pier Sandro Cocconcelli e Mauro Balordi, direttore del campus di Piacenza.

Nel suo saluto di benvenuto al Papa l’Assistente Ecclesiastico Generale dell’Ateneo, monsignor Claudio Giuliodori, che ha concelebrato insieme al segretario della Cei monsignor Stefano Russo ha espresso al Santo Padre la più profonda gratitudine per aver accettato di presiedere questa Celebrazione Eucaristica. «Ogni passo, in questi 60 anni di straordinaria crescita, è stato accompagnato dalla premura e dall’incoraggiamento dei pontefici a partire dall’augurio formulato da San Giovanni XXIII il giorno dell’inaugurazione», ha detto monsignor Claudio Giuliodori all’inizio della celebrazione ricordando i giorni di ricovero del Santo Padre presso il Policlinico Gemelli. «Sempre abbiamo sentito il forte sostegno e la guida sicura del successore di Pietro», ha aggiunto l’Assistente Ecclesiastico generale: «Abbiamo ancora bisogno di essere confortati e orientati nella realizzazione dell’affascinante missione, di formare testimoni dell’amore misericordioso di Dio: medici, personale sanitario e amministrativo» che sappiano «prendersi cura» con le più «alte competenze scientifiche» e con «autentica compassione dei più bisognosi».

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