Scuola appena iniziata e già ottanta studenti di cinque scuole in quarantena. Ausl: “Non si tratta di focolai”

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Foto di repertorio
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L’anno scolastico è iniziato da pochi giorni e già 80 studenti sono in quarantena. Si tratta di studenti appartenenti a cinque classi differenti di altrettanti istituti della provincia. Per questo motivo non si può parlare di focolai. Si tratta invece di alunni entrati in contatto con persone risultate positive al Covid. Ora il sistema sanitario locale dovrà decidere come affrontare questa situazione dal momento che per le classi coinvolte potrebbe anche prospettarsi l’ipotesi della didattica a distanza.

L’Ausl, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna, ha fissato alcune linee guida per affrontare casi come questo che in un modo o nell’altro non erano certo inattesi.

Regole sanitarie e monitoraggio

La Regione ha già fornito, sulla base delle direttive nazionali, le indicazioni operative da seguire per l’individuazione dei “contatti stretti” in caso di presenza di un positivo, la durata differenziata della quarantena per vaccinati (7 giorni) e no (10 giorni), i tempi per l’esecuzione del tampone e della riammissione in aula o in sezione, sia per quanto riguarda le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, sia per i Servizi 0-3 anni e le scuole per l’infanzia.

Viene offerta la disponibilità di vaccinare in giornata tutto il personale che dovesse farne richiesta, grazie alla presenza di punti vaccinali che funzionano sulla base della presentazione diretta, senza prenotazione; inoltre è stato chiesto alle Ausl di accordarsi con le scuole sulla presenza di presidi di vaccinazione mobili in prossimità degli istituti.

La regione parteciperà inoltre, con l’utilizzo di 13mila tamponi molecolari salivari al mese forniti dalla Struttura commissariale (il cui arrivo è atteso nei prossimi giorni), alla campagna nazionale di monitoraggio epidemiologico – su base volontaria – nelle cosiddette “scuole sentinella” (primarie e secondarie di primo grado), con l’obiettivo di ridurre il rischio di circolazione virale sia nelle scuole che nella comunità e limitare i provvedimenti di sanità pubblica (isolamenti, quarantene) che ne potrebbero scaturire. Gli Istituiti scolastici dove proporre l’attività di screening vengono individuati a rotazione, anche sulla base dell’andamento epidemiologico e della copertura vaccinale, a livello provinciale da parte di ogni Dipartimento di sanità pubblica in collaborazione con l’Ufficio scolastico. L’ipotesi, sulla base dell’arrivo del materiale, è quella di partire nella settimana tra il 2 0 e il 25 settembre.

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