Oltre 200 persone ultrasettantenni contattate, 140 di queste non aspettavano altro che vaccinarsi ma non sapevano come fare. E’ il frutto della collaborazione avviata tra Ausl e Arma dei carabinieri. L’azienda sanitaria locale non riusciva a mettersi in contatto con circa 300 cittadini over 70 che ancora non si erano prenotati per il vaccino. Numeri telefonici non più attivi o sbagliati, residenze cambiate, frazioni tra le montagne piacentine distanti e difficilmente raggiungibili per gli operatori sanitari della città. E così l’Ausl ha chiesto e ottenuto il supporto dei carabinieri.
Come noto, l’Arma ha stazioni distribuite in modo capillare sul territorio: molti degli anziani irraggiungibili dalla rete sanitaria erano invece conosciuti personalmente dai militari delle varie stazioni della provincia e non è stato difficile rintracciarli. In pochissimi giorni, i carabinieri hanno raggiunto 220 anziani residenti in provincia, recapitando loro la lettera di invito dell’Ausl: come detto, tra questi erano 140 quelli che avevano già deciso di vaccinarsi ma non avevano i mezzi o le conoscenze per prenotarsi. Mancano ancora i dati inerenti il capoluogo, dove gli over 70 irrintracciabili sono circa 80.
“Hanno sentito lo Stato vicino e presente”
“Molti di loro si sono detti entusiasti di questa collaborazione. Abbiamo incontrato anziani che volevano fortemente vaccinarsi ma non sapevano come fare: in questo modo hanno sentito lo Stato presente e vicino, e hanno esternato la loro soddisfazione. Le pattuglie hanno raccolto la loro adesione e l’hanno inoltrata all’Ausl che nei prossimi giorni provvederà a fissare l’appuntamento. Chi ha negato il consenso a effettuare il vaccino ha dovuto semplicemente esprimere il proprio rifiuto, non abbiamo insistito”. Sono le parole del comandante provinciale dell’Arma, Paolo Abrate.
“Sapevamo che l’Arma avrebbe avuto maggiori possibilità rispetto a noi di entrare in contatto con queste persone, ma devo dire che lo hanno fatto in tempi davvero celeri e per questo impegno li ringrazio col cuore”, commenta Luca Baldino, direttore generale dell’Ausl.
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