Piacenza Free, operatori sanitari e avvocati per la libera scelta terapeutica. Il medico omeopata di Piacenza Maurizio Botti ha parlato a Radio Sound dell’iniziativa che raggruppa un centinaio di piacentini su Telegram.
“Il gruppo è nato per ribadire il diritto alla libera scelta terapeutica. L’occasione è stata il Decreto legge per la vaccinazione obbligatoria, attenzione però noi non nasciamo contro i vaccini anti Covid, ma affinché la vaccinazione venga considerata una scelta. Anche in campo lavorativo questo Decreto è molto duro. Infatti tutto il personale sanitario è posto di fronte a una dura decisione: vaccinazione o sospensione. E’ vero qualche lavoratore sarà affidato a un’altra mansione fino al termine del 2021, ma sono davvero pochi questi casi. Questo significa restare senza stipendio per diversi mesi. Davanti a questa imposizione così dura sta nascendo un’opposizione molto vasta in tutta Italia. Nel nostro territorio, il gruppo Piacenza Free conta circa un centinaio di adesioni”.
Che figure professionali troviamo nel gruppo?
“Al 90% sono operatori sanitari. Poi ci sono diversi avvocati perché la tutela legale in questo momento può essere veramente molto importante. In particolare sono pronti a mettere in campo le loro competenze se dovessero arrivare i primi provvedimenti di sospensione per i lavoratori”.
Si fa confusione tra libera scelta e i gruppi definiti No Vax?
“Sì. E’ molto diverso! Noi non siamo No Vax e rifiutiamo assolutamente questa etichetta. Se ci sono persone che hanno posizioni contro i vaccini sono loro personali opinioni, ma non è questo lo spirito del nostro gruppo. Mettere delle etichette forse è la cosa più facile per cercare di denigrare. Noi non siamo No Vax, semplicemente vogliamo poter decidere se vaccinarci o meno”.
Puntate molto su un altro tipo di azione contro il Covid
“ Piacenza dimostra quanto siano importanti le cure domiciliari precoci. Il nostro territorio è stato molto colpito lo scorso anno ma anche grazie a questo atteggiamento la situazione è migliorata. Secondo noi bisognerebbe espandere queste azioni in tutte le realtà. Poi ribadisco, se le persone vogliono vaccinarsi fanno bene a farlo, ma senza imposizioni sulla scelta che deve rimanere libera”.
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