“Sono trascorsi 76 anni, da quel 25 aprile che segnò, nelle piazze e nelle strade d’Italia, la festa per la Liberazione di un Paese che finalmente, dopo la devastazione della guerra e dell’oppressione, poteva guardare al futuro con nuova, ritrovata speranza. Nel ricordo di quella primavera che si annunciava, più che mai, come simbolo di rinascita, Piacenza rende oggi il proprio tributo alle donne e agli uomini che diedero la vita per la libertà e la democrazia, per la convivenza civile e il pluralismo”.
Così il sindaco Patrizia Barbieri, durante la commemorazione del 25 Aprile, in forma ridotta per rispettare le norme anti-Covid.
“Ideali che celebriamo con riconoscenza e profonda consapevolezza, riaffermandone il valore irrinunciabile a fondamento della nostra Costituzione, nonché l’insegnamento sempre attuale, per le giovani generazioni e per la società contemporanea, a coltivare il bene comune con senso di appartenenza, responsabilità e condivisione. Furono quegli stessi princìpi – cui nella difficoltà di questo nostro tempo ci appelliamo e facciamo tuttora riferimento – a ispirare, nel momento più buio della nostra storia, il coraggio delle scelte e delle azioni, lo spirito indomito e coerente che animò e rese possibile la Resistenza”.
“La sobrietà della cerimonia, organizzata nel rispetto delle disposizioni Covid-19, non ha limitato i sentimenti verso quanti, con il loro sangue, hanno garantito la libertà. Con rinnovato impegno, ci siamo ritrovati insieme a testimoniare anche con la voce dei ragazzi della consulta che ci sono nuove forme di resistenza. La Liberazione è viva nella nostra Costituzione e si rinnova ogni giorno”. Ha detto invece il prefetto Daniela Lupo.
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