Una ricerca sul Covid realizzata dall’Università di Modena e Reggio Emilia interessa da vicino il territorio piacentino. A spiegarlo a Radio Sound è il professor Marco Vinceti del Dipartimento di scienze biomediche, metaboliche e neuroscienze di Unimore.
Abbiamo analizzato la prima e la seconda ondata dal punto di vista dei numeri. In particolare Piacenza è stata una delle aree che ha guidato questa ricerca. Analizzando la situazione abbiamo visto che i territori più colpiti dal Covid nell’inverno/primavera 2020, hanno avuto una situazione diversa nella seconda ondata giunta al termine dell’estate. Ci siamo chiesti il perché formulando tre ipotesi.
Prima ipotesi
La prima è che aree come Piacenza, dopo il drammatico 2020, avessero avuto maggior consapevolezza della situazione e si fossero protette meglio dalla seconda ondata dell’epidemia. Però ci è sembrato difficile sostenere questo. Infatti sicuramente i piacentini sono stati prudenti nell’ultimo periodo, ma questo potrebbe essere valido anche per le aree meno colpite. Così ci siamo dati altre due realtà interpretative.
Seconda ipotesi
Un’altra spiegazione è che nelle zone come Piacenza fossero stati colpiti soprattutto quelli che noi chiamiamo i super diffusori, cioè le persone che, più o meno inconsapevolmente, sono in grado di trasmettere, spesso da asintomatici, molto facilmente il virus. Quindi l’eventuale esaurimento di questo potenziale serbatoio di trasmissione della prima ondata potrebbe aver creato delle condizioni per una seconda ondata molto più mite.
Terza ipotesi
Infine c’è una terza ipotesi, forse la più intrigante anche dal punto di vista immunologico. In particolare le popolazioni più colpite nel 2020 potrebbero, non dico aver raggiunto un’immunità di gregge, ma camminato fortemente verso questo traguardo e in qualche modo sarebbero state refrattarie alla seconda ondata, naturalmente non integralmente perché non sono state risparmiate proprio del tutto dal Covid. Comunque rispetto altre realtà come Modena o Bologna hanno resistito molto meglio perché si sarebbe sviluppata una larga immunità in termini di fasce di popolazione interessate.
Ricerca sul Covid, AUDIO INTERVISTA
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