Navigazione interna del Po: “Unire comunità e territori per il rilancio del turismo fluviale”

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Un progetto sulla navigazione interna del Po, che permetterà l’interazione tra le comunità e i territori che si affacciano sul Grande Fiume. E’ quanto è stato annunciato venerdì dal Segretario Generale dell’Autorità Distrettuale del Fiume Po Meuccio Berselli in apertura del terzo Laboratorio Territoriale della Riserva Mab PoGrande UNESCO, che ha visto i rappresentanti degli 85 Comuni aderenti e i rappresentanti di enti, associazioni e portatori d’interesse che operano sul Grande Fiume, fornire le prime proposte concrete sul tema “Musei, biblioteche e patrimonio culturale diffuso, percorsi dedicati per le scuole e i giovani”.

Una delle priorità emerse nel corso dei molteplici incontri svolti in modo capillare nelle tre aree della Riserva Mab Unesco Po Grande hanno palesato, tra le altre, la necessità di incentivare la navigazione interna sostenibile per poter incrementare scambi, conoscenza e fruibilità dei territori – ha affermato Berselli -. A tal proposito voglio sottolineare come a livello istituzionale, parallelamente ai bisogni presentati dai partners della Riserva Mab PoGrande, si è riunita nei giorni scorsi la “Commissione Consultiva tecnico-amministrativa dell’intesa interregionale per la navigazione interna” sottolineando la necessità di arrivare, al più presto, ad una salda intesa che sostenga le proficue opportunità offerte dai collegamenti tra territori e la moltiplicazione della fruibilità condivisa da una mobilità leggera e sostenibile utilizzando l’autostrada acquatica che è per sua natura il fiume Po. Questo tipo di azione per i territori rappresenta, oggi più di ieri, un esempio-modello che ha tutte le caratteristiche e potenzialità per guadagnare centralità progettuale allargata e sostentamento finanziario sia istituzionale che coinvolgendo soggetti privati interessati. L’Autorità Distrettuale del fiume Po, nell’ottica di dare concretezza alle richieste delle comunità della Riserva sta pianificando un esempio di navigabilità condivisa nelle diverse aree e che già nelle prossime settimane sarà presentata ufficialmente”.

Durante il webinar, i partecipanti sono stati suddivisi, su iniziativa della segreteria tecnica, in tre “stanze” virtuali all’interno dove è avvenuto un efficace e costruttivo confronto su quali elementi possono costituire, tutelare e valorizzare il patrimonio identitario della Riserva, su quali progetti o strumenti utilizzare per favorire la permanenza dei giovani e infine su quali azioni possono favorire l’inclusione e il dialogo intercomunale e interregionale. Tra gli aspetti più sentiti, la necessità di “fare rete” dei presidi culturali e territoriali quali musei, biblioteche e scuole, così come l’esigenza di creare realtà lavorative per convincere i giovani a non lasciare i paesi che si affacciano sul Po come, ad esempio, favorire la nascita di Hub, di incubatori di Start-up e di progetti legati all’imprenditorialità sostenibile. Ma non solo; è stata sottolineata infatti l’importanza dell’educazione e dell’istruzione al paesaggio, in particolare quella rivolta ai giovani, che potrebbero usufruire dell’asse fluviale più importante d’Italia per coltivare il proprio senso di appartenenza e fare attività sportiva. Tutto questo tenendo bene a mente la prospettiva di potenziamento dei servizi, delle risorse e delle connessioni delle aree marginali.

Per la zona pavese, lodigiana e piacentina si segnala la presenza dei Comuni di Castelvetro Piacentino (Valerio Demaldè), Senna Lodigiana (Angelo Lunghi), Chignolo Po (Claudio Bovera) e rappresentanti del Circuito Castelli del Ducato di Parma e Piacenza, Destinazione Turistica Emilia ed Ente Gestione Parchi E/R Occidentale

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