“Pare che sulla legittima posizione espressa dall’Assessore Erika Opizzi, che mai ha interferito né tanto meno intende interferire su competenze ed iter rimessi alla parte tecnica, si stia montando un casus belli che non ha ragione di esistere. Ritengo che l’Assessore non abbia meno diritti dei consiglieri di chiedere di poter visionare una pratica onde espletare il proprio diritto-dovere di fornire risposte su richieste di chiarimento che, da più parti, le sono state avanzate. Richieste che arrivano anche da privati cittadini che si rivolgono a un assessore in quanto tale, e non certo all’assessore in quanto politico”.
“E’ ben nota a tutti la distinzione tra funzione di diritto politico e funzione di gestione amministrativa, ma quando si imputa a un assessore di essere responsabile di una procedura amministrativa che invece non rientra nei procedimenti sottoposti alla sua attenzione, il minimo che questo assessore possa fare, per chiarezza e trasparenza nei confronti di tutti (consiglieri di minoranza e sindacati compresi), è di verificare ciò che è accaduto”.
“Quello che deve allarmare, in questa vicenda non è dunque il modo di intendere l’azione amministrativa da parte dell’Assessore Opizzi, bensì la bassa strumentalizzazione politica fatta da alcuni, che vogliono contestare un agire che è invece rispondente all’esercizio dei poteri che sono riconosciuti per legge a un assessore”.
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