“I Consorzi di bonifica colpiscono ogni proprietario di casa, eccezion fatta per pochissime zone in tutta Italia che ne sono rimaste fortunosamente indenni. Più o meno tutti i proprietari di casa, pagano “la Bonifica”, non si sa neanche perché. Molti non sanno neanche di pagare questo ennesimo balzello. E, come i legislatori del blocco sfratti, anche i Consorzi tirano diritto nell’esazione, pure in questo periodo nel quale molte categorie soprattutto gli autonomi devono tirare la cinghia”.
Lo scrive Corrado Sforza Fogliani in un articolo pubblicato su Libero Quotidiano il 23 gennaio scorso.
“C’è dell’altro ancora. Gli amministratori dei Consorzi devono – ovvio – essere eletti dai consorziati (coatti), da chi paga. Finora, le votazioni hanno avuto percentuali da prefisso telefonico (0,01, 0,06 ecc.) e si è pensato allora di imporre ai Consorzi il voto telematico. Loro l’hanno accettato, hanno anzi inserito questo obbligo nei loro Statuti, ma – da 10 anni – non lo applicano, non si vota telematicamente (hanno paura che, in questo modo, non possano controllare i voti). Ora, però – anche in Italia, come a Berlino – s’è trovato un Tribunale, quello di Piacenza, che ha detto che le elezioni devono svolgersi online e non in presenza, cioè in forma cartacea, come volevano invece fare ancora. E per la prima volta in Italia le elezioni sono state sospese, quando i Consorzi già avevano allestito i seggi per votare”.
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