È stato completato nei giorni scorsi un importante intervento di riqualificazione al piano terra, blocco A del polichirurgico, che ha permesso di rinnovare completamente il volto del reparto di Rianimazione e Terapia intensiva dell’ospedale di Piacenza.
Il cantiere è stato completato a tempo di record e ha interessato un’area totale di 700 metri quadrati.
Il valore complessivo dell’intervento è di 1.340.000, sostenuti con fondi interamente statali.
“Abbiamo utilizzato gli investimenti messi a disposizione dal Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera (articolo 2 del Decreto legge 34 del 19 maggio 2020) – fa notare il direttore generale Luca Baldino – per programmare e realizzare questa importantissima riqualificazione. La nostra Azienda ha messo a punto un sistema complessivo, per le Terapie intensive, che ci consente di avere a disposizione oltre 50 posti letto in caso di necessità, triplicando la tradizionale offerta dei nostri presidi prima dell’emergenza Covid19.
Oltre ai posti letto di Terapia intensiva di Piacenza e Castel San Giovanni, possono essere utilizzati (e riconvertiti) anche i posti letto del terzo piano appena inaugurati (Utir e Medicina subintensiva), la Recovery Room e – come già fatto nella prima ondata – eventualmente occupate anche quattro sale operatorie”.
Il reparto si presenta oggi strutturato su tre ambienti principali
– L’ampia sala rianimazione ospita sette posti letto, tutti dotati di un nuovo sistema di monitoraggio multiparametrico. Ogni posto letto è provvisto di travi e pensili, di sistemi di sollevamento e movimentazione a binario della persona e della strumentazione necessaria alla rilevazione al monitoraggio dei parametri vitali ed emodinamici e la raccolta dei parametri di ventilazione del malato.
Tra le novità, dal punto di vista tecnologico è stato attivato un sistema per l’erogazione di ossido nitrico che serve a trattare l’ipertensione polmonare nei pazienti di Terapia Intensiva. È stato inoltre acquisito un nuovo ecografo con sonda transesofagea.
Inoltre, nella sala è stata particolarmente curata l’illuminazione, con la realizzazione – in particolare – di tre finestre sul soffitto che riproducono la luce naturale del giorno. Per le ore notturne, invece, è possibile utilizzare una radiazione molto soffusa.
– La sala urgenze contiene ulteriori due posti letto, con caratteristiche simili a quelle già descritte
– Infine, è stato creato anche un ambiente isolato, con un ulteriore posto letto.
La riqualificazione
L’intervento di riqualificazione ha previsto il rifacimento complessivo della pavimentazione, dei controsoffitti, dei servizi igienici e di un locale spogliatoio, di due depositi e la realizzazione ex novo di tutti gli impianti e di un nuovo sistema di filtri sanitari.
Le porte che collegano gli ambienti sono tutte automatizzate e si aprono al solo passaggio della mano, senza che gli operatori debbano toccare le superfici.
Il reparto è dotato di un sistema informatizzato completo di gestione della cartella clinica di Terapia intensiva, che consente la raccolta automatica e continua dei dati fisiologici del paziente, messi poi a disposizione del personale.
La riqualificazione ha permesso di avere a disposizione una metratura molto più ampia per ciascun posto letto, con un significativo miglioramento del comfort rispetto all’organizzazione precedente.
L’estensione degli spazi consente soprattutto un più comodo approccio al paziente e una più efficace gestione del rischio infettivo.
Infine, grazie ai lavori di ristrutturazione è stato possibile ridisegnare i percorsi interni del reparto, differenziando i flussi dei pazienti e degli operatori, con maggior garanzie di sicurezza e distanziamento.
Il risultato è stato raggiunto, tra l’altro in pochi mesi, grazie a una collaborazione stretta tra le unità di Ingegneria clinica, dei Sistemi informatici e dell’Ufficio tecnico, pur operando su ben due sedi di lavoro nell’attesa della collocazione definitiva.
L’inaugurazione
“Un ringraziamento doveroso – evidenzia Massimo Nolli, direttore del dipartimento di Terapia intensiva e rianimazione – va ai medici, a gli infermieri e a tutto il personale; ciascuno si è adattato, con impegno e abnegazione, alle attività e ha dato il proprio contributo per il raggiungimento di questo risultato”.
“Un grande risultato, per Piacenza e per tutta la Regione Emilia-Romagna, una riqualificazione a tempo di record, segno di una perfetta intesa istituzionale tra tutti i soggetti coinvolti – dichiara Raffaele Donini, assessore alle Politiche per la Salute della Regione Emilia-Romagna – che mette a disposizione dei professionisti sanitari un’ulteriore struttura per la gestione dell’emergenza in corso, che continuerà ad essere a disposizione quando il Covid sarà finalmente alle nostre spalle. La nuova Rianimazione all’ospedale di Piacenza conferma che la nostra volontà di investire in nuovi letti di terapia intensiva era corretta, permettendo al sistema ospedaliero di affrontare la seconda ondata epidemica senza dover sospendere l’attività programmata, salvo qualche rara eccezione che contiamo di recuperare in tempi rapidi. Piacenza ha pagato un tributo altissimo in termini di decessi e ha dimostrato una straordinaria capacitò di reazione nei cittadini, nelle istituzioni e nel sistema sanitario”.
“Oggi ha una percentuale più bassa di occupazione di posti letto in Terapia intensiva rispetto alla media regionale, a testimonianza di un sistema di medicina territoriale molto efficace. La battaglia contro il virus è ancora lunga e dobbiamo rimanere uniti. La nuova Rianimazione è un elemento importante per questa battaglia, che però deve vedere nei comportamenti responsabili di ognuno di noi il primo fronte di impegno: quindi evitare assembramenti, utilizzare correttamente la mascherina e igienizzare le mani. In attesa del vaccino, ognuno di noi può fare la propria parte”.
L’intervento in Rianimazione è costato complessivamente 1.340.000 euro, iva compresa, di cui 569.000 euro di tecnologie biomediche e 771.000 euro lavori, oltre a 150.000 euro opere complementari.
La progettazione e la direzione lavori sono state interamente curate dall’Ufficio tecnico aziendale.
I tempi del cantiere sono stati veramente molto rapidi: i lavori sono stati consegnati alla fine del mese di luglio e completati alla metà di novembre.
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