Regioni divise in fasce di rischio, spostamenti, musei e didattica: ecco il nuovo Dpcm

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Una fascia includerà le regioni a rischio elevato, una seconda una fascia con misure lievemente meno restrittive; infine ci sarà una terza fascia con tutto il territorio nazionale per le restanti regioni”. Così il premier Giuseppe Conte presenta in Senato il nuovo Dpcm.

“Il ministero della Salute sta già elaborando un piano di distribuzione dei vaccini. In questo modo, quando arriveranno le prime dosi, potremo procedere in modo organizzato. Ragionevolmente prevedo che favoriremo le fasce della popolazione più fragili e vulnerabili e gli operatori più esposti al pericolo”.

Le regioni a rischio

Potrebbero essere la Calabria, il Piemonte e la Lombardia le Regioni che, sulla base dei dati dell’ultimo monitoraggio dell’Istituto superiore di sanità, potrebbero rischiare di rientrare nelle prime ordinanze del ministero della Salute. Il che significa misure più restrittive.

“Questi scenari dovranno tener conto dell’indice di replicabilità del virus, dei focolai e della situazione dell’occupazione dei posti letto negli ospedali”.

Spostamenti tra regioni e limitazioni nazionali

“Introdurremo il limite agli spostamenti da e verso le regioni con elevati coefficienti di rischio” salvo esigenze di lavoro, studio e salute. Per l’intero territorio nazionale intendiamo intervenire solo con alcune specifiche misure che contribuiscano a rafforzare il contenimento e la mitigazione del contagio. Chiudiamo nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari parafarmacie e farmacie ed edicole dentro i centri. Chiudiamo i corner per le scommesse e giochi ovunque siano, chiuderanno anche musei e mostre.  Nel dpcm si prevede “anche integralmente” la didattica a distanza per le scuole di secondo grado e la riduzione al 50 % del limite di capienza dei mezzi pubblici locali.

Sostegno ai lavoratori

“Faremo tutti gli sforzi finanziari che servono per costituire elementi di stabilità e certezza per il mondo del lavoro”, per questo il governo ha varato il dl ristori e ha esteso il blocco dei licenziamenti fino a fine marzo”.

“Siamo consapevoli della frustrazione e del senso di smarrimento e anche della rabbia che si sta manifestando in questi giorni. E siamo anche coscienti delle ripercussioni sull’attività economica, la produzione ma non ci può essere dilemma nella difesa della salute e la tutela dell’economia, più piegheremo i contagi più allenteremo le restrizioni. I numeri macro economici non di dicono nulla del disagio sociale ma il risultato è straordinario. Ai cittadini va la nostra gratitudine”

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