Il presidente della Virtus Piacenza, neonata società di terza categoria, ha parlato con i microfoni di RadioSound della situazione covid e calcio dilettanti
Cosa vi ha spinto a fondare questa nuova società?
Questa idea è nata da un sogno che avevano due ragazzi, uno dei quali è tesserato come giocatore mentre l’altro fa l’allenatore. Sono migliori amici e da tempo volevano fondare questa società. Hanno coinvolto me ed altri amici per la creazione di questo progetto e siamo partiti. Nonostante il covid e la pandemia, abbiamo deciso di affrontare il rischio perché la voglia era veramente tanta.
Come avete preso la scelta di interrompere il campionato? State già pensando alla ripartenza?
Per ora siamo fermi, ma stiamo aspettando il comunicato della Lega per procedere con gli allenamenti individuali. Dopodiché, se tutto verrà confermato, ricominceremo con la disponibilità dei ragazzi. Non ci sarà partitella, ma solo esercizi singoli con distanziamento.
Che futuro può esserci per la terza categoria?
Non credo che ci sarà tanta differenza con le altre categorie del calcio dilettanti. È difficile prevedere i tempi esatti in cui il covid-19 ci abbandonerà e la curva dei contagi inizierà a scendere, ma penso che quando si arriverà ad un livello accettabile tutti i campionati dovrebbero ripartire. Mi era sembrata strana l’interruzione della sola terza categoria (la settimana prima del DPCM) e non della seconda e della prima perché a livello di concetto sono la stessa cosa. Ad oggi ci auguriamo di ripartire il prima possibile
L’intervista completa ad Enrico Pagani, presidente della Virtus Piacenza
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