“Poltrona Edition”, Avis premia 322 donatori. Sono arrivati pochi per volta a ritirare il distintivo, in osservanza delle norme di distanziamento sociale. Ad accoglierli, nel cortile della sede dell’Avis Comunale di Piacenza in via Campagna 39, il Presidente della sezione cittadina Giovanni Villa, i Consiglieri e la Segretaria. Tutti veterani Avis con alle spalle più di 30 anni di donazione. Le benemerenze sono state consegnate nell’arco dell’intera giornata di sabato 19 settembre, mentre i relativi attestati erano stati preventivamente spediti per posta.
Una “Festa del donatore” condizionata dall’emergenza sanitaria e ribattezzata “Poltrona Edition”, per l’inedita modalità di svolgimento. Per il donatore, la poltrona di cui si fa menzione è quella di casa, fedele compagna in tempi di confinamento “ma è anche quella del centro prelievi dove le persone si accomodano per donare il sangue”, specifica Giovanni Villa. Quest’ultimo ha inaugurato la giornata presentando i dati relativi alle donazioni e alle adesioni in seno alla sezione cittadina.
Nel 2019 si contano 212 nuovi soci per un totale di 2555 volontari ovvero 200 in più rispetto al 2018 mentre 4742 sono state le donazioni, fra sangue e plasma. 87 in più dell’anno precedente. I numeri indicano anche l’eterogeneità dei donatori. Le distinzioni di genere, di cultura e di etnia non contano: tutti possono offrire. La fascia di età più rappresentata è quella fra i 36 e i 55 anni. Quasi un terzo delle donazioni sono femminili e circa il 10% del sangue donato è straniero.
In rame, in argento, in argento dorato, in oro, in oro e rubino, in oro e smeraldo e in oro e diamante. Sono diverse le benemerenze assegnate ai soci in base al numero di donazioni.
Esemplari, per comprendere le qualità umane dei premiati, sono le storie di Arianna Valverde e Ivanoe Mazzocchi, due generazioni a confronto unite dalla stessa motivazione. La prima è una giovane educatrice che ha superato il primo traguardo, conquistando il contrassegno in rame dopo 3 anni di iscrizione e 6 donazioni.
“Per me è solo un inizio. Voglio aiutare le persone più fragili come per esempio mia nonna che ha problemi di salute e ha bisogno di trasfusioni”. Mazzocchi, invece, è stato premiato con il distintivo in oro e smeraldo per i suoi 36 anni di affiliazione e più di 100 donazioni all’attivo. “Sono entrato in Avis a 17 anni. Un mio caro amico si è ammalato di leucemia e aveva bisogno di sangue. All’epoca, ho dovuto chiedere il consenso dei genitori perché ero ancora minorenne”.
La “Festa del donatore 2020” si è aperta in mattinata, con una diretta Facebook che ha consentito alle Istituzioni di porgere i propri saluti in video messaggio.
Daniela Lupo, Prefetto di Piacenza, ha messo in luce la forza e il radicamento dell’Associazione sul territorio sottolineando che “quanto più è stata difficile la situazione, tanto più forte si è dimostrata la solidarietà dei donatori”. Il Sindaco, avv. Patrizia Barbieri, ha ricordato “il debito di tutta la comunità nei confronti dell’Avis, organizzazione che svolge un ruolo sociale verso il prossimo e trasmette alla società messaggi di speranza”. Il Col. Paolo Abrate, Comandante Provinciale dei Carabinieri, ha evidenziato “il valore civico della donazione”. La dott.ssa Maria Mariano, Direttrice del Centro Trasfusionale dell’Asl di Piacenza ha precisato che “il sangue non si compra e non si vende ma si dona. E donare è un gesto di civiltà e progresso. La solidarietà umana è superiore alla paura della malattia”.
Dello stesso segno l’intervento del dott. Marco Ravarani, Responsabile dell’Unità di Raccolta dell’Avis Provinciale di Piacenza, che ha aggiunto: ”Durante il lockdown siamo riusciti a garantire la disponibilità di sangue di cui c’era bisogno grazie al nostro sistema di pianificazione e prenotazione degli interventi”. Infine, i saluti del Presidente dell’Avis Provinciale di Piacenza, Leonardo Fascia, e le parole di Maruska Fusini, Segretaria dell’Avis Provinciale e Consigliera Nazionale. “Il mondo è cambiato e ci pone nuove sfide. Abbiamo l’opportunità di continuare a crescere e di costruire una società migliore”.
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