La Regione intervenga per contrastare la diffusione dell’influenza West Nile. A chiederlo, in un’interrogazione, è il consigliere Giancarlo Tagliaferri (Fdi) che denuncia come nei giorni scorsi a Piacenza una donna sia stata trovata infetta dalla “febbre del Nilo”.
“Pochi giorni fa è stata colpita una donna di 60 anni che risiede nel piacentino, le sue condizioni sembrano gravi. L’infezione è stata diagnosticata anche a un cavallo che viveva in una zona rivierasca del Po ed è morto”, spiega Tagliaferri che osserva come il problema vada affrontato di petto, perché va a sommarsi alla perdurante pandemia da coronavirus.
“A testimoniare la pericolosità del West Nile basterà ricordare l’annus horribilis, il 2018, quando una donna anziana perse la vita mentre due contagiati riuscirono a salvarsi. Ancora una volta il vicino lodigiano si rivela un confine problematico, sono ben 10 a Lodi le persone ricoverate per febbre del Nilo all’ospedale Maggiore, ospitate in reparti differenti tra i quali anche quello di Neurologia e Medicina, 13 in tutto i contagi”, incalza Tagliaferri che, proprio per questo, interroga la Giunta per sapere “se non ritenga di prevedere l’organizzazione e il finanziamento di una azione straordinaria di contenimento dell’infezione – che si profila come una vera e propria emergenza sanitaria – tramite disinfestazione e successivo monitoraggio degli esiti nei territorio coinvolti, senza lasciare i singoli comuni a dover fronteggiare da soli le ingenti spese e l’organizzazione di interventi fondamentali per la salute pubblica”.
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