La Serie A2 non ha ancora deciso cosa fare del proprio futuro creando confusione tra tutti i (27) club pronti a competere nel 2020-21, compresa l’Assigeco Piacenza del presidente Curioni
Tra gli sport più seguiti in Italia, il basket è quello che ha maggiormente risentito della pandemia legata al covid. A livello organizzativo, in vista del 2020-21, la palla a spicchi è molto indietro rispetto agli sport “rivali” come calcio e volley. In particolar modo sono in ritardo le decisioni in merito al secondo campionato italiano: la serie A2. Tra il numero dispari dei partecipanti, le discordanze sui gironi, i potenziali squilibri e la mancanza di date certe, definire il campionato in “alto mare” è un puro eufemismo.
Ordiniamo le cose
Tutto è partito dalla situazione post covid, con diverse società di serie A pronte a farsi da parte per ragioni economiche. Preso atto dell’autoretrocessione di Pistoia, sia Roma e Cremona sembravano destinate a chiudere bottega. Dopo un’infinita serie di voci e comunicati, la società capitolina e quella di Aldo Vanoli hanno trovato le forze per rimanere in serie A, gettando nel panico Torino che era la prima squadra avente diritto al ripescaggio. Con la serie A composta da 16 squadre, la serie A2 si è ritrovata con Torino, Cento – pronta a salire avendo fatto domanda – ed il problema JuveCaserta.
Con queste tre sopracitate, il campionato avrebbe avuto 28 squadre come l’anno passato. Il problema è nato con l’esclusione dei bianconeri casertani (che l’organo della Federazione ha definito non consoni nei requisiti minimi richiesti per il rapporto tra indebitamento, ricavi e patrimonio netto) e la conseguente situazione sparpagliata. Ad oggi, la serie A2 conta 27 squadre e pochissime possibilità di aggiustare la situazione. Il polso del campionato ci dice che questo numero sarà, molto probabilmente, quello definitivo.
La prima suddivisione ipotizzata
Un’idea dei due gironi con relativo svolgimento.
Girone A
Pallacanestro Trapani, Derthona Basket, Bergamo Basket 2014, Pallacanestro Orzinuovi, Urania Milano, Blu Basket Treviglio, Scaligera Basket Verona, Basket Torino, UCC Assigeco Piacenza, JB Monferrato, Pallacanestro Biella, Pallacanestro Mantovana, Orlandina Basket, APUdine
Girone B
Pistoia Basket, Kleb Basket Ferrara, Pallacanestro Forlì, Cento, Basket Ravenna, Chieti 1974, Cestistica San Severo, Latina Basket, NPC Rieti, Eurobasket Roma, Stella Azzurra Roma, Ge.Vi. Napoli, Scafati.
Stagione regolare da 26 partite (girone A) e da 24 (girone B)
7 turni infrasettimanali
Fase ad orologio da 4 partite dal 28 marzo
Playoff e Playout incrociati
2 promozioni e 4 retrocessioni
Coppa Italia dal 2 al 4 aprile
In più, c’è il nodo intorno alla prossima Super Coppa che farà da antipasto alla regular season. Si dovrebbe partire il 14 ottobre con sei gironi da 4 squadre ed uno da tre. Le vincenti dei 7 gironi e la miglior seconda sono qualificate alle Final Eight in programma dal 6 all’8 novembre su un campo da definire.
Una nuova proposta
Un’idea proveniente da Tortona proporrebbe qualcosa di alternativo. Tre gironi da 9 squadre con 16 partite di andata e ritorno all’interno dello stesso raggruppamento e 12 di orologio con le squadre delle altre zone d’Italia per un totale di 30 giornate. Al momento sembra alquanto improbabile che i gironi già ratificati possano essere rimessi in discussione, ma mercoledì la LNP ha organizzato una conference call tra tutte le società di A2 per analizzare la situazione.
Casa Assigeco Piacenza
In questo momento i biancorossoblu sono alla finestra, pronti ad attendere le decisioni della Lega. Però, nella pancia della società, ci sono alcune preferenze abbastanza nette.
In primis, l’idea sul campionato a 27 squadre: ha poco senso, a tutte le latitudini. Successivamente, la società del presidente Curioni avanzerà la richiesta di rispettare il concetto di equità nella divisione dei gironi. La soluzione Est/Ovest piaceva parecchio in casa piacentina, per cui uno spostamento nel girone A, confrontandosi con le superpotenze del nord, rappresenterebbe un ostacolo più difficile per il mantenimento della categoria. Un girone B, più abbordabile, sarebbe gradito.
La soluzione 9-9-9, invece, presenterebbe uno scenario ancora più fastidioso per il discorso fatto sopra. Essere accoppiati con tutto il nord, che ha fatto mercato di qualità, obbligherebbe Piacenza ad un campionato in salita.
Diverso è il discorso sulla Super Coppa: in questo caso i biancorossoblu aspettano le date di partenza per organizzare la pre-season e le amichevoli. Si vocifera di una partenza intorno a metà ottobre (14, ndr), con Piacenza che finirebbe nel gironcino con Milano, Bergamo e Treviglio per un totale di 6 partite da disputare tra andata e ritorno.
Capitolo spettatori
Con il DPCM che consente l’ingresso di 200 persone per gli eventi al chiuso, l’Assigeco Piacenza si ritrova (come tutti) un po’ spiazzata. Duecento anime sono meglio di niente, però tra abbonamenti e sponsor c’è il rischio di veder un brusco calo negli introiti rispetto all’inizio della stagione 2019-20. La speranza è quella che sia solamente un primo passo verso la riapertura completa degli impianti dopo Natale.
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