«Grazie veramente a tutti. Questo riconoscimento alla Croce Rossa piacentina non premia solo noi ma anche tutti i volontari che portano altre divise. Noi siamo stati di supporto, ma i veri protagonisti nella fase di emergenza sono stati i medici e gli infermieri. Al centro del nostro operato c’è sempre l’individuo. Durante la fase più critica il nostro lavoro si è concentrato sul trasporto dei malati, ma poi abbiamo svolto anche un ruolo sociale, soprattutto in supporto dei familiari che non potevano andare a trovare i loro congiunti in ospedale».
Lo ha detto Alessandro Guidotti dopo aver ritirato dalle mani del Prefetto il “Premio Solidarietà per la vita Santa Maria del Monte” (promosso dalla Banca di Piacenza e giunto alla sua trentesima edizione), assegnato per la prima volta a un Ente (la Cri, sezione di Piacenza, di cui l’avv. Guidotti è presidente) e non a una persona fisica.
Il premio
La cerimonia era riservata ai soli invitati, nel rispetto delle vigenti normative sul distanziamento interpersonale. La cerimonia del conferimento del premio è avvenuta al termine della messa nella chiesa del Monte dedicata alla Beata Vergine. A presiedere la celebrazione il decano del Collegio cardinalizio Giovanni Battista Re, il vicario episcopale della Val Tidone don Giuseppe Bertuzzi e il rettore del santuario don Gianni Quartaroli.
A leggere la motivazione è stata l’Ispettrice regionale delle infermiere volontarie, Giuliana Ceriati. “La Croce Rossa Italiana-Sezione di Piacenza ha rinnovato – con l’impegno profuso nel combattere il contagio del virus Corona, insieme a tanti altri organismi ed al personale medico e paramedico – la sua storica tradizione di soccorso ai bisognosi, interprete ineguagliabile dei principii del diritto internazionale umanitario operando nel campo sanitario come in quello sociale. Esempio preclaro di continuità nell’attività di soccorso e di assistenza”.
Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato, a parte le autorità religiose, le maggiori autorità provinciali e pressoché tutti i sindaci della Val Tidone. La presentazione è stata a opera di Robert Gionelli, che ha portato i saluti di mons. Domenico Ponzini (da sempre anima del premio, impossibilitato a intervenire e al quale è stato tributato un lungo applauso) e ha ringraziato per la sua presenza il card. Re, al quale il presidente del Cda della Banca Giuseppe Nenna ha fatto dono della targa dell’ospitalità piacentina, detta “del benvegnù”.
“Una lode a tutto il volontariato”
E’ quindi intervenuto il sindaco del Comune di Alta Val Tidone Franco Albertini, che ha sottolineato come il premio alla Croce Rossa rappresenti «una lode a tutto il volontariato: in questi mesi tremendi abbiamo assistito a gesti di generosità verso gli altri che, se disinteressati, diventano trascinanti e ci aiutano a far trionfare il bene comune a dispetto della dittatura burocratica. Questo premio – ha concluso – è un dono prezioso che vive su grandi gesti, scolpiti nei nostri cuori».
Il prefetto Maurizio Falco, anche in qualità di presidente della Commissione aggiudicatrice del Premio, ha ricordato le giornate di angoscia vissute a fianco di tutti i volontari e in particolare di quelli della Croce Rossa, rimarcando con emozione «i gesti di solidarietà a cui abbiamo assistito, che ci devono insegnare ad essere più flessibili e più responsabili».
“Un lavoro svolto con grande umanità”
Il presidente dell’Ordine dei medici di Piacenza Augusto Pagani si è detto «felice» della scelta della Commissione di gratificare il lavoro della Cri «svolto sempre con grande umanità». Il presidente Nenna ha, in chiusura, omaggiato con un tagliacarte personalizzato il card. Re, il prefetto Falco e il sindaco Albertini, mentre il presidente esecutivo Corrado Sforza Fogliani nel ringraziare tutti – e il cardinale in particolare per aver mantenuto fede a un impegno preso un anno fa -, ha ricordato che oggi, lunedì 29 giugno, Giovanni Battista Re riceverà in San Pietro dal Papa il “Sacro Pallio”.
Si tratta dell’insegna liturgica d’onore e di giurisdizione, simbolo della pecora smarrita e del Buon Pastore che dà la vita per il suo gregge, costituito nella sua forma attuale da una fascia di lana bianca ornata di sei croci e frange di seta nera, le cui due estremità ricadono sul petto e sulle spalle).
E’ un segno di comunione con il Pontefice, portato solo dal Papa stesso e dagli arcivescovi metropoliti. «Tanti auguri – ha detto il presidente Sforza rivolto al card. Re – per questo nuovo riconoscimento».
Un ringraziamento anche a Lavinia Curtoni e Ilenia Marcinnò, e a tutti i loro più diretti collaboratori, per il coordinamento organizzativo della manifestazione.
In occasione della trentesima edizione del Premio, onorata dalla speciale presenza del card. Re, la Banca ha posto sul muro di fianco all’ingresso del santuario una targa con i nomi di tutti i vincitori, dal 1991 ad oggi.
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