“La stagione dei tagli alla Sanità è finita, ora dobbiamo ripartire con investimenti e riforme”. E’ il sunto dell’intervento di Roberto Speranza, ministro alla Salute che questo pomeriggio ha visitato Piacenza per incontrare gli operatori sanitari dell’Ausl e gli amministratori del territorio.
“Nessuno di noi poteva immaginare un periodo come questo. Però questa vicenda, al netto dell’impatto collettivo, ha toccato ognuno di noi come individui. Penso a come abbia sconvolto le vite di chiunque si sia trovato faccia a faccia con questo virus. Io penso che il paese, nonostante le difficoltà, abbia saputo reagire con forza e determinazione provando a indicare la strada ad altri paesi. E se questo è stato possibile è perché abbiamo un servizio sanitario nazionale importante, presente e forte“.
“Le ferite sono ancora fresche e ci vorrà tempo perché possano rimarginarsi. Ma dobbiamo imparare da questa lezione. Innanzitutto la centralità del servizio sanitario nazionale che garantisce cure gratuite agli indigenti. Questo diritto alla salute spesso viene dato per scontato, ma questa emergenza ha consegnato una nuova consapevolezza: che questo diritto va difeso ogni giorno”.
“Il servizio sanitario nazionale è la cosa più importante che abbiamo”
“Per garantire questo diritto servono scelte precise. La prossima sfida delle prossime settimane sarà trasformare questo dramma senza precedenti in una possibilità di ripartenza e rilancio. Siamo oggi consapevoli che oggi il servizio sanitario nazionale è la cosa più importante che abbiamo. Da subito dobbiamo prendere alcune decisioni: affermare con decisione che è chiusa in modo definitivo la stagione dei tagli, dire che dobbiamo investire con tutte le forze. Due assi fondamentali: riforme e risorse“.
“Oggi ho il piacere di incontrare donne e uomini che hanno messo la propria esistenza al servizio della collettività contro un virus ignoto, in un confronto senza precedenti. Il personale è la chiave fondamentale. Da 15 anni abbiamo vissuto con una regola che metteva un tetto alle spese per il personale; spesa bloccata a quella del 2004 meno 1,4%. Abbiamo cambiato questa norma negli ultimi mesi, nell’ultima manovra di bilancio. Le lenti che questa emergenza ci ha consegnato ci permettono di vedere questa regola come un orpello di un tempo che non c’è più. E’ vero che abbiamo pagato un prezzo enorme, ma ora le istituzioni e le rappresentanze sociale devono trasformare la crisi in una grande opportunità di rilancio“.
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