Durante il lockdown i dispositivi informatici o elettronici soprattutto per tutti i lavoratori che possono operare da casa in smart working, sono particolarmente richiesti.
Con il boom degli acquisti online di questi articoli, nei magazzini dell’e-commerce la movimentazione dei prodotti elettronici di consumo è probabilmente aumentata.
Infatti, i carabinieri della Stazione di Castel San Giovanni, in questi primi giorni di maggio, hanno fermato due magazzinieri. I due, in occasioni diverse, avevano tentato di impossessarsi di oggetti elettronici, forse per poi rivenderli.
Il primo a finire nei guai, il 1 maggio, è stato un giovane di 28 anni, albanese, al magazzino Amazon di Castel San Giovanni. Il personale addetto alla sicurezza lo ha sopreso a scartare la confezione di una cover di uno smartphone e di una memoria SSD. I militari intervenuti sul posto hanno denunciato il 28enne per tentato furto aggravato.
Ieri pomeriggio, invece, è finito in manette un giovane 26enne, nato in Macedonia, residente in provincia di Piacenza; anche lui per tentato furto aggravato. Il magazziniere, al termine del proprio turno di lavoro, ha tentato di uscire dallo stabilimento con addosso 4 piccole videocamere per droni; inoltre con se aveva due joystick per giochi elettronici. Gli addetti alla sicurezza lo hanno fermato. I Carabinieri di Castel San Giovanni, intervenuti nuovamente, hanno preso in consegna il giovane.
Nel corso degli immediati accertamenti e di una perquisizione all’auto del magazziniere hanno trovato nascosti sotto il sedile anteriore un orologio e 12 smartphone, legati tra loro a gruppi di tre con carta adesiva, rubati lo stesso giorno durante la pausa mattutina.
Lo hanno, così, arrestato e accompagnato per le formalità di rito in ufficio, dove è stato trattenuto in camera di sicurezza di Via Beverora a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
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