Sirene spiegate e un lungo applauso, un flash mob davanti all’ospedale per dire grazie ai sanitari in prima linea. “Qui ci sono i protagonisti di questa grande resistenza alla pandemia. Non dobbiamo dimenticare le persone che sono decedute; proprio per loro, per i loro familiari e per le persone che ancora stanno soffrendo dobbiamo dare ancora il massimo per vincere questa sfida. Insistere sulle cure domiciliari: il 60% dei pazienti, attualmente, possono essere godere di una terapia a domicilio”. Così l’assessore regionale Raffaele Donini, questa mattina a Piacenza.
Una visita per portare il ringraziamento di tutta la comunità regionale agli operatori sanitari, per stringersi in un abbraccio virtuale ai pazienti e per lasciare ai bambini ricoverati in Pediatria un piccolo dono pasquale.
L’assessore regionale alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, è stato oggi all’ospedale di Piacenza, dove ha visitato il reparto Covid di Medicina di urgenza e quello di Pediatria e incontrato, oltre ai rappresentanti di tutto il personale sanitario aziendale, alcuni degli operatori sanitari e dei medici in prima linea per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.
“Ci ho tenuto- ha affermato l’assessore- ad essere qui a Piacenza, come prima visita, al reparto di pazienti Covid dell’ospedale, sia per rendermi conto di com’è la situazione attuale, sia per ringraziare personalmente tutto il personale sanitario, medici, infermieri, professionisti che da settimane sono in prima linea per fronteggiare l’emergenza. Con loro, voglio ricordare anche la Protezione civile, le Forze dell’ordine e i tanti volontari che ogni giorno, con dedizione e impegno, lavorano per il bene e l’interesse di tutti noi. Sono qui- ha aggiunto Donini- non solo per dire grazie, ma per dire che stiamo lottando insieme, che la comunità regionale e le istituzioni sono al loro fianco. Anche per recepire quotidianamente le necessità e le richieste dei presìdi del nostro sistema sanitario, che alla fine riuscirà a sconfiggere questa epidemia”.
E proprio come simbolico gesto di affetto da parte della Regione nell’imminenza delle festività pasquali, l’assessore ha consegnato al reparto di Pediatria un uovo di Pasqua formato gigante, con altri piccoli doni per i bambini ricoverati.
Donini ha partecipato al flash mob organizzato dalla Protezione Civile per ringraziare gli operatori sanitari. Mezzi e uomini schierati davanti all’ospedale, sirene spiegate e un lungo applauso rivolto a medici e infermieri.
“Ho voluto iniziare questo percorso lungo la regione proprio da Piacenza, la realtà maggiormente colpita. Dobbiamo continuamente sostenere la rete ospedaliera; abbiamo raggiunto un accordo con i medici generali per riconoscere loro un premio di mille euro: non sono solo soldi ma un modo per dire grazie. Non sappiamo quando inizierà la fase 2, ma sappiamo come intendiamo affrontarla: senza abbassare la guardia nell’ambito della prevenzione e creando in Emilia Romagna l’hub nazionale di Terapia intensiva”.
La visita alla base militare di San Polo
In mattinata l’assessore Irene Priolo, insieme al sindaco di Podenzano, Alessandro Piva, e alle altre autorità militari e civili locali, ha visitato la struttura messa a disposizione dalla Difesa a S. Polo di Podenzano per accogliere i pazienti post Covid-19 in via di guarigione che devono rimanere in isolamento. Disponibili per ora 40 posti letto che potrebbero essere raddoppiati in caso di necessità.
Nel corso dell’incontro avvenuto con la sindaca di Piacenza, Patrizia Barbieri, per sincerarsi della situazione, l’assessore Priolo ha annunciato che “la prossima settimana Amazon donerà 100mila mascherine al territorio piacentino, che verranno distribuite ai comuni dalla Protezione civile come fatto in occasione di quelle donate dalla Regione Emilia-Romagna”.
“Essere a Piacenza per ringraziare il personale sanitario e vederli durante il flash mob mentre suonavano le sirene è stato commovente- ha commentato Priolo-. Lo sforzo che stanno compiendo meritava il nostro plauso. Fino ad oggi ci siamo stati e continueremo a dare tutti il nostro supporto. Nelle retrovie, in silenzio, ma presenti. Colgo, quindi, l’occasione per ringraziare anche tutto il personale del dipartimento e i tantissimi volontari”.
Medici, infermieri da una parte e personale della protezione civile dall’altra si sono guardati a distanza di sicurezza, abbracciati idealmente e poi lasciati per tornare a lavorare. I primi nelle corsie, i secondi sul territorio per continuare a organizzare e gestire le forniture di beni e servizi sanitari, affiancare le imprese riconvertite per produrre materiale sanitario e i servizi comunali del territorio, per stare vicini ai cittadini.
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