Le motivazioni che hanno portato a escludere Piacenza, nella lotta alla diffusione del coronavirus, dal novero delle province dotate della metodologia ‘drive through’, che prevede l’esecuzione del tampone rinofaringeo, in maniera veloce e sicura, sulla persona a bordo della propria automobile.
Questo è quello che chiedono alla Regione Valentina Stragliati e Matteo Rancan (Lega) con un’interrogazione. In questa sottolineano che “province non posizionate sulla prima linea del contagio, sono dotate di questa metodologia”.
I consiglieri ricordano che il ‘drive through’ è “stato previsto, inizialmente, a Reggio Emilia, Guastalla, Castelnovo Monti, Modena, Cesena e a Forlì. Da ieri, anche a Ravenna è attivo un punto di ‘drive through’ nel Centro di medicina e prevenzione dell’Ausl; nella parte posteriore della struttura, è predisposta un’area ad hoc riservata al passaggio delle auto dei pazienti contattati dal servizio di igiene pubblica. A Rimini ci si sta organizzando per allestire una struttura analoga; mentre al Sant’Orsola di Bologna, il servizio è già attivo da lunedì. Infine, anche a Parma, da martedì, è attiva questa metodologia”.
Per questo i leghisti domandano all’esecutivo regionale “se abbia intenzione di attivare anche a Piacenza il sevizio, essendo la città con più casi di positività e decessi di tutta l’Emilia Romagna e la più vicina alla Lombardia”.
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