AGGIORNAMENTO 22 FEBBRAIO – Tra fine gennaio e inizio febbraio il 38enne ha cenato con una persona (risultata poi negativa al test) che era appena rientrata dalla Cina. Domenica si sarebbe presentato al pronto soccorso di Codogno con febbre alta. Rimandato a casa, è tornato di nuovo in ospedale mercoledì ed è stato ricoverato. Per amici, conoscenti e tutte le persone che sono state a contatto con lui in questi giorni è scattata la quarantena.
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Dalle ultime informazioni reperite, risulta anche che il 38enne aveva partecipato a una mezza maratona il 2 febbraio a S.Margherita Ligure e il 9 aveva corso a Sant’Angelo Lodigiano con la sua squadra. “Quando abbiamo capito che la persona contagiata era lui, – racconta il presidente dell’associazione podistica – ho chiamato il 112 e mi hanno chiesto se stiamo tutti bene, dicendoci che verranno a casa a farci il tampone. Stiamo tutti e bene e siamo tutti a casa, ho fornito nomi di tutte le 40 persone che sono state a contatto con lui e aspettiamo di essere contattati”.
Domenica 16 febbraio, il contagiato avrebbe dovuto partecipare a un’altra gara “ma non si è presentato, – ricorda il presidente dell’associazione sportiva, – perché aveva già qualche linea di febbre”.
“Io ho saputo ieri – continua – che era in ospedale con la polmonite, poi è venuto fuori il coronavirus, perché la moglie si è ricordata che aveva avuto contatti con una persona tornata dalla Cina, ma fino a due giorni fa non avevano mai pensato alla possibilità di contagio”. Domenica prossima la squadra dovrebbe partecipare a un’altra gara, ma ha deciso di non presentarsi.
Anche la moglie del 38enne è una sportiva: “Corre con noi ma in questo momento è ferma perché incinta”, conclude il presidente dell’associazione. La donna è un’insegnante di educazione fisica alle scuole medie, ma aveva smesso di lavorare per lo stesso motivo. Ha frequentato un corso preparto, saltuariamente dava una mano alla madre che ha un’erboristeria in un paese vicino.
Secondo quanto ricostruito dai medici che da giovedì lo hanno in cura, è andato a correre e poi al lavoro, ha giocato a pallone e ha preso parte a tre cene negli ultimi 4 giorni il 38enne lodigiano. L’uomo lavora per una multinazionale che ha una sede a Casalpusterlengo. I sanitari stanno inoltre cercando di ricostruire cosa abbia fatto e chi abbia incontrato in questi ultimi giorni la moglie, che da quanto accertato al momento sembrerebbe però aver avuto meno contatti del marito.
Ricoverato da mercoledi sera a Codogno, è risultato positivo al test del coronavirus.
Da quanto si sa il 38enne sarebbe andato a cena con un amico che tornava dalla Cina a fine gennaio, ma non è detto che sia stato quello il momento del contagio, visto che i giorni trascorsi da quel momento sarebbero più di quelli finora considerati il periodo di incubazione del virus.
A comunicare la notizia, durante la notte, l’assessore al Welfare della Lombardia Giulio Gallera, che ha convocato una conferenza stampa a Palazzo Lombardia alle 12,30 per fare il punto della situazione.
Il 38enne è in leggero miglioramento
L’uomo di 38 anni contagiato da coronavirus che è stato ricoverato per primo nell’ospedale di Codogno (Lodi) è in terapia intensiva, sta meglio rispetto a giovedì sera e sta leggermente migliorando.
“Almeno altre cinque persone presentano in queste ore i sintomi del coronavirus”, mentre tre sarebbero i contagi accertati.
Il 38enne originario di Castiglione, lavora all’Unilever di Casalpusterlengo, dove è già stata avviata la procedura di emergenza, in attesa di indicazioni dalle autorità sanitarie. Per amici, conoscenti e tutte le persone che sono state a contatto con lui in questi è scattata la quarantena“.
Sabato scorso “aveva partecipato a un corso di primo soccorso della Croce Rossa a Codogno, aveva giocato una partita di calcio con il Picchio di Somaglia e pare abbia partecipato a una gara di podismo sul territorio con il gruppo Gp Codogno. Senza contare che prima di avvertire i sintomi è andato regolarmente al lavoro”.
Il 38enne è in prognosi riservata, con insufficienza respiratoria e le sue condizioni sono ritenute molto gravi, tanto da non essere al momento trasferibile. “Si invitano tutti i cittadini di Castiglione d’Adda e di Codogno, a scopo precauzionale, a rimanere in ambito domiciliare e ad evitare contatti sociali. Per coloro che riscontrino sintomi influenzali o problemi respiratori l’indicazione perentoria è di non recarsi in pronto soccorso ma di contattare direttamente il numero 112 che valuterà ogní singola situazione e attiverà percorsi specifici per il trasporto nelle strutture sanitarie preposte oppure ad eseguire eventualmente i test necessari a domicilio”, questo in una nota dell’assessore regionale
Regione Lombardia
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“Un 38enne italiano è risultato positivo al test del coronavirus. Sono in corso le controanalisi a cura dell’Istituto Superiore di Sanità. L’uomo è ricoverato in terapia intensiva all’ospedale di Codogno i cui accessi al Pronto Soccorso e le cui attività programmate, a livello cautelativo, sono attualmente interrotte. Le persone che sono state a contatto con il paziente sono in fase di individuazione e sottoposte a controlli specifici e alle misure necessarie”. Lo comunica l’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera.
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