Lotta all’evasione, arrestati tre imprenditori. Si parla di false compensazioni d’imposta per oltre 1 milione di euro. La guardia di finanza ha constato oltre 14 milioni di imponibile sottratto a tassazione e anche disposto il sequestro di quasi 5 milioni di euro. A condurre questa importante operazione nel settore dell’edilizia la guardia di finanza di Castel San Giovanni.
Le indagini hanno portato all’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per un imprenditore e domiciliare, invece, per due complici. Le fiamme gialle dunque hanno sequestrato 4 milioni e 700 mila euro riguardanti disponibilità finanziarie, partecipazioni societarie e beni mobili degli indagati. A disporre i provvedimenti restrittivi il gip Luca Milani su richiesta del pm Antonio Colonna.
Due degli arrestati sono italiani, uno residente nel Piacentino e uno nel Milanese; il terzo invece è un uomo di origini serbe residente in provincia di Brescia. Sono proprio i legali rappresentanti di altrettante imprese operanti in provincia di Piacenza nel settore dell’edilizia residenziale. Devono quindi rispondere di frode fiscale perpetrata attraverso l’utilizzo di false compensazioni delle imposte, omesse e infedeli dichiarazioni fiscali e occultamento di scritture contabili.
Il modus operandi utilizzato prevedeva il sistematico ricorso all’istituto della compensazione di crediti d’imposta inesistenti, poiché mai conseguiti; crediti peraltro non risultanti dalle dichiarazioni annuali, fraudolentemente utilizzati per sottrarsi al versamento dei contributi sociali e previdenziali operate sulle retribuzioni di circa 50 dipendenti.
A conclusione dell’attività investigativa i finanziari hanno denunciato, complessivamente, all’autorità giudiziaria, 4 soggetti per violazione alla normativa penale tributaria. Hanno contestato 14 milioni e 477 mila euro d’imponibile sottratto a tassazione; ritenute non operate e/o non versate per oltre 523 mila euro; crediti d’imposta indebitamente fruiti per oltre 1 milione di euro ed evasa un’imposta sul valore aggiunto per 1 milione e 741 mila euro.
L’arresto del serbo, inizialmente irreperibile
Particolari le modalità di arresto del serbo, l’unico raggiunto dalla misura cautelare in carcere. Questi, infatti, nel corso delle operazioni di esecuzione dei provvedimenti restrittivi si era reso irreperibile presso il domicilio dichiarato in italia. I militari, quindi, nel tentativo di rintracciarlo, hanno tenuto sotto controllo un istituto di credito ove l’imprenditore aveva un cospicuo conto corrente.
Quando si è presentato in banca per prelevare l’intera somma e far perdere definitivamente le proprie tracce, ha trovato ad attenderlo i finanzieri di castel san giovanni i quali lo hanno arrestato e sequestrato l’intera somma.
L’operazione conclusa evidenzia la particolare attenzione posta, dalle fiamme gialle, al contrasto di ogni forma di evasione fiscale; e a garanzia di valori, quali uguaglianza ed equità fiscale, contribuendo in tal modo all’effettivo recupero di risorse sottratte al bilancio nazionale. Un’operazione che sancisce la posizione della guardia di finanza quale unico organo di polizia giudiziaria con competenze specialistiche in campo tributario, in grado di contrastare qualsiasi illecito economico-finanziario grazie alla capacità di analisi di flussi finanziari e contabili e alla possibilità di applicazione delle norme del codice di procedura penale.
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