L’Associazione Liberali piacentini manifesta la sua piena solidarietà al Consigliere Antonio Levoni, oggetto di una filippica tanto smodata quanto banalmente inconcludente. Davanti alla stessa, perché non vi siano equivoci, l’Associazione ritiene peraltro doveroso precisare che i Consiglieri liberali non hanno mai chiesto e ottenuto niente: hanno a suo tempo suggerito un nome (e si è verificato una volta sola) – che anche ultimamente, tra l’altro, ha ottenuto in Consiglio l’unanimità dei consensi – e solo su precisa richiesta. Se essere in maggioranza significa ubbidire alle scelte di altri acriticamente accettate per ottenere, magari, posti di sottogoverno, i Liberali si ritengono assolutamente fuori da sempre dalla maggioranza.
Quindi, non debbono fare nessuna scelta. Se, invece, essere nella maggioranza non significa rassegnarsi alla situazione attuale di chiusura alla città, ma insistere perché la maggioranza affronti con determinazione i problemi generali (come s’è fatto per i rivi urbani e come si dovrebbe fare anche per tanti temi del programma elettorale, come la bonifica); o se significa, ancora, un confronto costruttivo tra differenti opinioni e decisioni conseguenti, assunte da tutti e non da uno o una per tutti, allora i Liberali si considerano di maggioranza, sempre disposti a convincersi delle altrui opinioni solo che esse siano meditate e di generale interesse.
Specie in questo momento nel quale occorre evitare che supinamente accettare significhi automaticamente condividere davanti all’elettorato, impegnato prossimamente in una consultazione che potrebbe decidere l’avvenire non tanto dell’Emilia quanto dell’Italia intera, i Liberali ribadiscono di voler portare il proprio contributo, sempre senza nulla chiedere, paghi del dovere compiuto.
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