Accusata di aver ucciso l’anziano che accudiva: ora arriva l’assoluzione. I fatti risalgono al 15 novembre 2014, in via Dei Ripalta, zona San Lazzaro. Katia Delfina Calderon Poveda, ecuadoriana, 46 anni all’epoca dei fatti, era stata accusata di aver ucciso Sebastiano Trogu, 90 anni.
Una catena concitata di eventi aveva sollevato il sospetto di un delitto. L’uomo a terra con gravi lesioni alla testa, la 46enne in escandescenze contro due vicini di casa: follia e aggressione? Nulla di tutto ciò. Quella mattina Calderon stava litigando con una vicina di casa all’ingresso del condominio, e le due sarebbero venute persino alle mani. Proprio in quel momento, forse attirato proprio dalla furiosa lite, il 90enne sarebbe caduto battendo la testa.
L’ecuadoriana avrebbe trovato l’anziano a terra in un lago di sangue e avrebbe iniziato di nuovo a urlare, questa volta non contro la vicina ma per chiedere aiuto. A quel punto sarebbe comparso il marocchino: altre urla e altra lite. Insomma tutti gli ingredienti di un gesto di follia. E invece la badante 46enne avrebbe fatto di tutto per salvare la vita all’anziano da lei assistito.
La sua innocenza aveva iniziato a palesarsi nel luglio 2015 quando Calderon venne rimessa in libertà dopo mesi di carcere. La donna è stata condannata per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale, avendo aggredito i poliziotti al loro arrivo.
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