Nell’autunno del 2020 la Banca di Piacenza dedicherà una grande mostra a due pittori piacentini che meritano di essere valorizzati, Felice Boselli e Bartolomeo Arbotori. L’annuncio è stato dato dal presidente esecutivo dell’Istituto di credito Corrado Sforza Fogliani durante la conferenza stampa di presentazione della mostra di quest’anno, che vede protagonista Giacomo Bertucci. «In una stagione nella quale la natura morta sta rifiorendo – ha spiegato il presidente Sforza Fogliani – vogliamo dare lustro a due artisti che meritano più visibilità: Boselli (1650-1732), colui che ha avviato il filone delle nature morte a Piacenza, e Arbotori (1594-1676), che pur non avendo frequentato Boselli a lui si è molto rifatto a livello stilistico». Il presidente Sforza ha quindi citato uno dei capolavori di Boselli – Il Redentore trascinato davanti a Pilato – che si trova in Santa Brigida e il bell’esemplare esposto nella sede centrale della Banca (Natura morta con cacciagione, volatili e verdura) e l’ultima opera acquistata dall’Istituto, Natura morta con Pavone femmina di Arbotori, ricordando infine quello che del Boselli diceva il Carasi (il Vasari piacentino): “Pittore impareggiabile di pesci e volatili, scolaro del Nuvoloni…”.
La mostra di quest’anno è stata presentata dal presidente del Cda della Banca Giuseppe Nenna («Bertucci è un pittore molto amato a Piacenza, allievo di Ghittoni; con questa iniziativa la Banca prosegue nell’opera di valorizzazione degli artisti piacentini che meritano di essere valorizzati»), dalla curatrice della mostra Valeria Poli («Siamo in presenza di un pittore fedele alle tradizioni dei suoi punti di riferimento, Ghittoni e Carpi, con aperture verso de Pisis, che aveva avuto legami con Piacenza attraverso la famiglia Pallastrelli»), da Laura Bonfanti, che ha ricordato le principali opere dell’artista, e da Carlo Ponzini, responsabile dell’allestimento e della grafica («Definisco Bertucci il pittore delle geometrie, che utilizza i colori tipici della Pianura Padana. Nell’allestimento ho cercato di valorizzare il rapporto costruito dall’artista con il territorio; un legame forte, come quello che, con il territorio, ha la Banca»).
Le opere di Giacomo Bertucci (1903-1982) – il pittore di cui sono noti i legami con il Brera di Milano, dove fu insegnante di figura – esposte a Palazzo Galli dal 15 dicembre 2019 al 19 gennaio 2020, saranno un centinaio e sono il frutto di una rigorosa selezione su un ben più ampio numero di opere di molti piacentini che hanno risposto all’invito della Banca a mettere a disposizione lavori del noto artista, di cui sono particolarmente apprezzate le nature morte e i soggetti floreali. La produzione artistica di Bertucci, proveniente da collezioni private, sarà integrata da opere che permettono di dare conto dei debiti culturali riscontrabili nella sua opera, a partire dai maestri (Francesco Ghittoni e Aldo Carpi), passando per i coetanei compagni di studi che hanno percorso strade diverse (Luciano Ricchetti e Bruno Cassinari), arrivando a Filippo de Pisis, con il quale condivise l’autonomia rispetto alle principali scuole artistiche, le scelte tecniche e di genere.
Manifestazioni collaterali
Durante il periodo di svolgimento della mostra, sono previste manifestazioni collaterali con il seguente programma: conferenza sul tema “Artista e pubblico: il caso Bertucci”, con Valeria Poli, martedì 17 dicembre ore 18, Sala Panini; “Filippo de Pisis al Museo del Novecento a Milano”, conversazione con Valeria Poli, venerdì 10 gennaio ore 18, Sala Panini; ; tavola rotonda con gli allievi di Bertucci, mercoledì 8 gennaio ore 17.30, Sala Panini; conferenza su “Giacomo Bertucci in collezione tra musei e istituzioni”, con Laura Bonfanti, venerdì 17 gennaio ore 18, Sala Panini; sono previste anche visite guidate, su prenotazione (0523 542357 – relaz.esterne@bancadipiacenza.it) all’Orto botanico di Brera e al Museo del Novecento per Mostra “de Pisis” a Milano (data da stabilire) e all’Istituto d’arte Gazzola (Bertucci allievo, Bertucci insegnante, il suo dipinto) lunedì 13 gennaio alle ore 17.
L’evento è sostenuto dalla sola Banca, non grava sulla comunità
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