Il Presidente del Comitato “Rete” Manuel Radaelli denuncia ancora una volta la presenza della criminalità organizzata al Peep; dopo le ennesime automobili date alle fiamme, e la mancanza di aiuto ai cittadini in difficoltà.
“Siamo di fronte ad un altro preoccupante episodio che colpisce il quartiere Peep; purtroppo pare che non sono prese le giuste contromisure per arginare il fenomeno criminale. Non possiamo parlare di casi isolati, ormai il numero di auto bruciate è elevato; sono chiari segnali di avvertimento ai residenti che esiste una contesa delle strade.”
“Le istituzioni devono assolutamente tornare a garantire sicurezza e legalità – prosegue Radaelli – e mandare allo sbaraglio poche volanti non è la soluzione ad una situazione drammatica. Solo un intervento forte, mirato e continuativo può far sì che si vada a colpire il cuore dell’organizzazione criminale dai contorni paramafiosi. Un quartiere ad alta densità di popolazione, tra cui molti bambini e anziani, deve tornare una piazza pulita e libera.”
“Situazioni che calpestano la dignità dei cittadini”
“Assistiamo inoltre – attacca Radaelli – a situazioni assurde che vedono calpestata la dignità dei cittadini. Stiamo aiutando una famiglia numerosa con problemi economici e una minore affetta da una malattia gravissima; senza che chi di dovere li assista adeguatamente. Alla famiglia in questione hanno assegnato un’abitazione non idonea; è troppo piccola, fatiscente e che non ha i requisiti igienici adeguati, causando ulteriori difficoltà alla bambina.”
“Prima che la situazione per questa bambina peggiori ulteriormente – chiude Radaelli – pretendiamo che il Comune e i servizi sociali analizzino a fondo la vicenda, al fine di garantire il dovuto sostegno alla famiglia. Il comitato “Rete” nasce come sostegno ai residenti del quartiere e non permetteremo mai che i nostri concittadini vengano lasciati indietro, soprattutto se si trattano di minori. Se le cose per la bambina e per la sicurezza del quartiere andranno peggiorando, qualcuno avrà sulla coscienza il peso di non aver mosso dito per trovare soluzioni.”
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