Il modello di Progetto Vita passa alla Camera, ora tocca al Senato a pronunciarsi sulla liberalizzazione dei defibrillatori automatici

Modello di Progetto Vita defibrillatori automatici

Il modello di Progetto Vita ha ottenuto il via libera dlla Camera, ora la proposta di legge sulla liberalizzazione dei defibrillatori automatici passa al senato.

Infatti è passata all’unanimità la proposta di legge che prevede anche la proposta della Dottoressa Aschieri sulla necessità di consentire a tutti coloro che vengono a contatto con un soggetto che sia o sembri in arresto cardiaco di poter utilizzare un defibrillatore collocato nelle vicinanze, anche senza una formazione specifica.

Il modello di Progetto Vita

La Presidentessa di Progetto Vita Daniela Aschieri ha contribuito ampiamente alla stesura del testo. “Ogni giorno, in Europa, 1000 persone al giorno muoiono per arresto cardiaco, 400mila in un anno, di cui 60mila in Italia. E’ il killer numero uno nel modo occidentale; uccide una persona ogni 8 minuti. Ma la sopravvivenza triplica se a intervenire, il prima possibile, sono i ‘laici’, ovvero personale non sanitario in attesa dell’arrivo dell’ambulanza”.

Murelli (Lega): «Voto che pone Piacenza ai vertici in Europa»

«Sono molto contenta che il disegno di legge sull’uso dei defibrillatori (Dae) sia stato votato alla Camera, all’unanimità. Il passaggio all Senato è previsto in autunno. Intanto, Piacenza si conferma al top in Europa, non solo per il numero dei Dae, ma anche per l’aggiornamento normativo grazie al lavoro della cardiologa Daniela Aschieri».

Ma Elena Murelli, deputata della Lega, ricorda anche come a Podenzano, dove è consigliera di minoranza, «avevamo presentato una mozione per installare la mappa dei defibrillatori presenti, i responsabili della manutenzione e lo stato di efficienza dei Dae. La mozione venne bocciata perché il sindaco disse che mancavano i fondi. La maggioranza è stata poco lungimirante, perché a breve lo dovrà fare per legge. La norma prevede, tra l’altro, una mappatura inserita in una App a livello nazionale; inoltre, non sarà più punibile a livello penale chi usa un Dae, perché agirà in “stato di necessità”».

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