Davide Garilli nuovo presidente del consiglio comunale. Arresto Caruso, il sindaco: “Un coltello nel cuore”

Patrizia Barbieri nel consiglio comunale
Patrizia Barbieri nel consiglio comunale

Sindacati e attivisti delle associazioni contro le mafie hanno affollato il consiglio comunale di questo pomeriggio a palazzo Mercanti. Fulcro della seduta l’elezione del nuovo presidente del consiglio dopo l’arresto di Giuseppe Caruso. Notizia che ha sconvolto Piacenza e che ha portato Piacenza, tristemente, alla ribalta delle cronache nazionali.

“Un coltello nel cuore” così il sindaco Patrizia Barbieri ha esordito con la voce rotta dalla commozione, commentando quanto accaduto. “Ciò che mi conforta sono le parole del procuratore della Repubblica di Bologna che ha escluso qualsiasi coinvolgimento in questa vicenda del ruolo politico di Caruso. Le infiltrazioni mafiose non hanno intaccato l’amministrazione. Il coltello ha provocato una ferita dolorosa che tutti noi siamo chiamati a rimarginare con il rigore morale. Forza e coraggio Piacenza, forza e coraggio per Piacenza”.

Un consiglio comunale accesso ma dai toni contenuti. Al termine del quale Davide Garilli, in quota Lega, è stato eletto nuovo presidente del consiglio.

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“Fino alla sera prima si giocava a calcetto con Caruso, le persone avevano relazioni di vario tipo con lui. Prima di Fratelli d’Italia Caruso militò in Forza Italia. Però nessuno si è mai accorto delle sue frequentazioni: perché gli unici che se ne sarebbero dovuti accorgere siamo noi? I curricula dei militanti di Fratelli d’Italia sono esemplari, ogni accostamento della vicenda Caruso al nostro partito è ingiustificato. Fratelli d’Italia è la prima parte offesa”. Così ha fatto seguito al primo cittadino Gian Carlo Migli di Fratelli d’Italia.

Subito dopo Migli ha preso la parole Francesco Rabboni di Forza Italia che ha annunciato la candidatura di Davide Garilli a presidente del consiglio comunale da parte della maggioranza. Garilli, 24 anni, è consigliere comunale tra le fila della Lega. “E’ un giovane che ha dimostrato in più occasioni grande passione e capacità” ha detto. Attualmente Garilli è negli Stati Uniti in ferie.

Prende la parola poi Stefano Cugini (Pd) che prima di iniziare chiede la cancellazione del nome di Giuseppe Caruso dalla targa dei presidenti del consiglio comunale. Cugini riserva parole dure nei confronti del centrodestra e dell’amministrazione; punta il dito contro la giunta.

“Avete stigmatizzato le prese di posizione della minoranza parlando di basse speculazioni. Ma qui l’unica speculazione è rappresentata dal vittimismo con cui cercate di nascondere la responsabilità politica che avete in questa vicenda. Non avete responsabilità giudiziaria, ma responsabilità politica sì. Avete parlato di calunnie nei vostri confronti (dice rivolgendosi a Fratelli d’Italia). Non ho mai detto che avete portato la mafia in Comune, non ho mai detto che Tommaso Foti non poteva non sapere. Queste sì che sarebbero calunnie. Le mie sono solo critiche politiche”.

“Per questo motivo vi invitiamo a chiedere aiuto, a non nascondere la testa sotto la sabbia. Nessuno vi sta dicendo che vi sono collusi, però tutti insieme dobbiamo effettuare verifiche per essere sicuri che nemmeno una scoria abbia intaccato l’ente. Una commissione prefettizia? Una commissione d’esperti? Va bene tutto, diamo una dimostrazione ai cittadini. Questo atteggiamento sarebbe un segno di forza e non debolezza”. Sulla stessa linea anche la collega di partito Giulia Piroli.

“Troppe ne abbiamo sentite, in questi momenti non si devono cercare scuse bensì dimostrare coi fatti che si vuole reagire a questa situazione”. Così commenta Luigi Rabuffi di Piacenza in Comune. “Teniamo presente che nei prossimi tempi questo ente sarà chiamato a prendere decisioni su un tema come il nuovo ospedale. Un tema in grado di richiamare appetiti anche illeciti. Per questo motivo dobbiamo correre ai ripari: è necessario potenziare il protocollo antimafia per avere maggiore trasparenza e sicurezza nell’affidamento degli appalti. Piacenza in Comune chiede poi un passo indietro al sindaco, non per colpe ma per dimostrare ai cittadini trasparenza e allontanare sospetti e strumentalizzazioni. La giunta ha affidato un ruolo di primo piano a una persona che aveva radicati rapporti con il clan Grande Aracri. In sostanza, per la buona immagine dell’ente chiediamo le dimissioni del sindaco e nuove elezioni”.

“Conoscevo Giuseppe Caruso, lo incontravo spesso. Questo cosa c’entra con quanto accaduto? Nulla”. Così commenta Gloria Zanardi, da poco entrata in Fratelli d’Italia. “Per senso di responsabilità abbiamo rinunciato a proporre un candidato alla presidenza del consiglio, anche se non capiamo a chi avrebbe potuto nuocere un nostro rappresentante. Ricordiamo infatti che Fratelli d’Italia non c’entra nulla con la vicenda di Caruso. Verso Fratelli d’Italia sono state mosse calunnie. Ogni tentativo di ledere l’immagine del partito e di Tommaso Foti avrà gravi conseguenze sul piano giudiziario. Siamo pronti ad eventuali verifiche su possibili infiltrazioni mafiose all’interno del consiglio comunale e dell’amministrazione, come ha chiesto Cugini. Non abbiamo nulla da nascondere”.

Rincara la dose il consigliere di Fratelli d’Italia, Nicola Domeneghetti. “O ci date direttamente dei mafiosi oppure ammettete che potevano non sapere. Non è accettabile il processo sommario al nostro partito. Il consigliere Cugini ha detto ‘Avete portato la mafia’, papa Francesco si è scusato per la piaga della pedofilia nella Chiesa cattolica: dunque ha portato la pedofilia nella Chiesa? Capisco le ragioni che hanno portato Tommaso Foti a scusarsi con la cittadinanza. Corrispondono alle stesse scuse che il presidente di una squadra di calcio può presentare per le violenze sugli spalti dei propri tifosi. Ma io non sono un presidente, io sono un semplice giocatore. Io, parlo a titolo personale, non mi scuso, perché non ho nulla di cui scusarmi”.

“Le responsabilità politiche di Caruso non ci riguardano. Quello che deve interessare a noi sono le eventuali responsabilità politiche. A questo proposito mi bastano le dichiarazioni del procuratore di Bologna, il quale sostiene che non ci siano commistioni tra il ruolo politico di Caruso e le sue frequentazioni”. Così commenta invece Massimo Trespidi. Pur essendo parte della minoranza, Trespidi non si trova d’accordo con le richieste di dimissioni: “Conosco Patrizia Barbieri dal 1994 e posso testimoniare la sua onestà. Quindi sgombriamo il campo dai tentativi di quei facinorosi di buttarla in vacca“.

Trespidi poi avanza qualche dubbio sulla candidatura di Garilli: “Non credo sia la svolta che dobbiamo dare all’azione amministrativa di questa città”.

Infine un consiglio al sindaco Barbieri: “Azzerare la giunta e nominare persone di tua fiducia, che ritieni all’altezza del compito e che rispondano direttamente a te. Non è una provocazione, ma un contributo a questo dibattito”.

Segnali di vicinanza a Fratelli d’Italia sono arrivati da parte di Andrea Pugni, Movimento 5 Stelle. “Caruso aveva la fedina penale pulita ed è stato eletto dal popolo. Aveva le carte in regola per essere qui tra noi. Fratelli d’Italia ha fatto bene a scusarsi con la città, ma io non avrei fatto un passo indietro sulla nomina del presidente del consiglio; io avrei provato a dimostrare di essere in grado di trovare un rappresentante capace e affidabile”.

“Un’esortazione a tutte le forze politiche: fare attenzione a selezionare meglio le proprie risorse. Da parte nostra non ci sarà speculazione politica: qualcuno ha chiesto lo scioglimento del consiglio comunale, ma l’estraneità spiegata dal procuratore di Bologna deve essere lo stimolo per andare avanti. Il sindaco Barbieri è una persona onesta e trasparente, però dico questo: lei ha detto che siamo vittime, io non sono d’accordo. Non vediamoci vittime, bensì artefici di quello che sarà il nostro destino. Io tendo la mano a Fratelli d’Italia, dico che è il momento di voltare pagina, facciamo chiarezza e andiamo avanti. Piena fiducia nelle istituzioni”.

Prende la parola per la prima volta Sara Soresi, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, entrata dopo le dimissioni di Tommaso Foti. Soresi parla di attacchi personali vili e ignobili contro il partito e contro la sua persona. “La vicenda legata a Giuseppe Caruso coinvolge direttamente la sua persona e solo la sua persona. Nulla ha a che vedere con Fratelli d’Italia: i reati, addirittura, sono stati commessi in altre città”.

Sempre per Fratelli d’Italia prende la parola Filippo Bertolini. “Per noi è un momento di lutto e nel lutto sono le persone che ti stanno intorno a darti conforto. Io oggi sono stato confortato. Se la procura di Bologna dice che la politica non c’entra nulla è giusto dare credito a queste dichiarazioni. Le forze dell’ordine non hanno bisogno delle nostre sollecitazioni: se riterranno di dover indagare in Comune lo faranno, non certo perché lo diciamo noi. Una colpa l’abbiamo: il nostro partito è da sempre dalla parte dello Stato e contro la mafia. Purtroppo abbiamo avuto un traditore e la Destra i traditori non li ha mai perdonati. Il mio pensiero va alle sue figlie, finite in una gogna mediatica che non si meritano”.

Il sindaco Patrizia Barbieri ha chiuso la seduta rivolgendosi a Rabuffi: “La politica non c’entra nulla, lo ha detto un procuratore. Quando la questura è entrata a palazzo Mercanti ha sequestrato i pc di Caruso. Ciò significa che non abbiamo nascosto nulla, perché non abbiamo nulla da nascondere. Io non mi dimetterò mai, mai; perchè Piacenza ha bisogno di stabilità, serietà e voi tutti“. Parole accolte da un applauso.

Subito dopo il consiglio comunale ha votato all’unanimità l’ingresso in consiglio comunale di Carlo Cerretti, al posto di Caruso, dimissionario.

Spazio, infine, all’elezione del nuovo presidente del consiglio. La maggioranza ha indicato Davide Garilli. L’opposizione invece ha preferito il nome di Sergio Dagnino. Inoltre la minoranza ha criticato la giunta per non aver coinvolto gli “avversari” nella scelta del presidente.

Alla fine Davide Garilli è stato eletto e sarà il nuovo presidente del consiglio comunale. Il neo presidente non era presente essendo in ferie negli Stati Uniti. Aspetto che ha sollevato le critiche di Massimo Trespidi: “Credo sia la prima volta che un consiglio elegge un presidente in contumacia. E’ un record per la nostra città”.

Il Consigliere del Gruppo Misto Michele Giardino ha ribadito a Radio Sound le perplessità sulle modalità della scelta. “Ottima la tempestività, perché si è arrivati a questa decisione una settimana dopo l’arresto, ma considerando la gravità dei fatti la maggioranza avrebbe dovuto coinvolgere le opposizioni sull’elezione del Presidente del Consiglio. Nulla contro Garilli, ma sarebbe servito il coinvolgimento di tutti”

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