“Non amo la Lega”, Alberto Esse indagato per la scritta sui muri della Passerini Landi

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“Nei giorni scorsi mi è arrivata dalla Procura della Repubblica questa Comunicazione di Iscrizione Indagato; in precedenza mi hanno convocato all’Ufficio di Polizia Giudiziaria dei Vigili Urbani. Nei miei confrontisi è aperto un procedimento penale inerente la performance/installazione artistica “Parole e Macchie”, tenuta il 10 febbraio”. Lo comunica Alberto Esse, artista piacentino.

Se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati, si applica la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro. Se il fatto è commesso su cose di interesse storico o artistico, si applica la pena della reclusione da tre mesi a un anno e della multa da 1.000 a 3.000 euro.”

“Occorre rilevale che si tratta di due normali atti dovuti derivanti invece dall’atto non dovuto di chi ha segnalato il fatto alle autorità; con ogni probabilità, gli ambienti della attuale Giunta del Comune di Piacenza. Ma parafrasando Pasolini “io so ma non ho le prove” e quindi questa per ora è solo una mia personale opinione.

La scritta “Lou Reed ti amo”

“Il fatto in questione è, come ho detto, l’installazione/performance con cui ho riscritto la scritta “Lou Reed ti amo” esistente da anni sui muri della Biblioteca Passerini Landi di Piacenza. Si trattava di una azione artistica condotta come artista di strada con regolare permesso e con carattere assolutamente pubblico. Non a caso la performance si apriva con queste parole; “Chiarisco innanzitutto che sono assolutamente contrario ai cretini che scrivono sui muri storici o sui monumenti della città. Sono in disaccordo anche con coloro che scrivono su normali muri TAG e frasi oscene o senza senso. Diverso invece è il discorso che riguarda, sui muri generici, le scritte di carattere politico-sociale o poetico o creativo che a mio avviso hanno una loro dignità. Se andate in via Colombo potrete vedere su un muro la scritta “VOTA GARIBALDI” e il faccione barbuto di Giuseppe. Si tratta di una scritta fatta in occasione delle elezioni del 1948. Per me questo graffito dovrebbe essere tutelato come patrimonio storico visuale della città”.

“Occorre anche rilevare che le scritte erano state fatte con UN GESSETTO perfettamente e facilmente cancellabile con una spugnetta; e che le scritte non erano state fatte sull’intonaco del muro ma sulle deturpanti macchie di colore grigio con cui Iren aveva cancellato le scritte precedenti”.

“In questo contesto non intendo dare giudizi di merito su quanto successo, attendendo gli ulteriori sviluppi con piena fiducia nella magistratura (e la mia non è la solita ritrita dichiarazione dei politici colti con le mani nella marmellata…), voglio solo rilevare che quanto sta accadendo sta impegnando soldi e risorse pubbliche ed anche risorse private, le mie molto limitate”.

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