Borgoforte, Sos Ambiente: “Il Comune ostacola il referendum”

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Il Comitato SOS Ambiente ha presentato il 29 marzo scorso al Comune di Piacenza la proposta di referendum per chiedere ai cittadini se volevano che l’inceneritore di Borgoforte continuasse a vivere oltre il 2020; Si tratta della scadenza prevista dal Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti; bruciando esclusivamente rifiuti speciali industriali provenienti da tutta Italia e dall’estero.

Il nostro quesito non è stato ancora preso in considerazione dal Comitato dei Garanti; questo nonostante i termini previsti siano ampiamente scaduti. Il tutto con il pretesto che il Regolamento comunale per il Referendum non era allineato con le ultime modifiche allo Statuto.

Per noi è il tentativo da parte dell’amministrazione di rendere il percorso verso un referendum sempre più irto di ostacoli.

L’adeguamento al regolamento dello Statuto comunale

Infatti il cosiddetto “adeguamento” del Regolamento allo Statuto comunale modificato più di recente, non si è limitato ad allineare la numerazione dei relativi articoli, cosa scontata e palesemente non essenziale; ma ha introdotto delle serie modifiche in senso peggiorativo nell’esercizio del diritto alla partecipazione alla vita pubblica da parte dei cittadini; infatti ha allungato di un mese il già lungo percorso per giungere all’indizione del referendum.

Ma prima di questo vogliamo ribadire all’opinione pubblica questo; l’“adeguamento” del Regolamento allo Statuto, che ha richiesto più di 4 mesi, non era necessario per l’espressione del giudizio di ammissibilità del quesito referendario.

Infatti non solo non eravamo in presenza di un vuoto normativo, essendo vigenti Statuto e Regolamento, ma è lo stesso Statuto che all’art. 67 ribadisce che sino all’entrata in vigore dei Regolamenti o al loro adeguamento continuano ad applicarsi le norme riguardanti le rispettive materie vigenti all’entrata in vigore dello Statuto, purché risultino compatibili con la Legge e con lo Statuto.

Il ritardo nell’esprimere il giudizio di ammissibilità del nostro quesito referendario ci impedisce oggi di raccogliere le 4000 firme in tempo per indire il referendum in coincidenza con le elezioni regionali.

La responsabilità dell’amministrazione

Vogliamo quindi denunciare la responsabilità dell’Amministrazione comunale nel rendere inusufruibile un diritto sancito dal suo stesso Statuto all’art. 47, e cioè quello di ricorrere al referendum quale strumento di partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica.

Cionondimeno sollecitiamo comunque il Comune di Piacenza a voler concludere immediatamente la procedura di valutazione della conformità del quesito referendario; con l’avviso che, in difetto, saremo costretti a ricorrere a tutti i mezzi messici a disposizione dalla normativa vigente per tutelare il diritto alla partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica tramite lo strumento del referendum.

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