Per il nuovo ospedale di Piacenza in arrivo 114 milioni di euro. Oltre 300 milioni di euro per un programma straordinario di interventi che rafforzi la sanità dell’Emilia-Romagna, guardando all’oggi e anche al futuro. Con ospedali all’avanguardia capaci di rispondere alle nuove esigenze organizzative, funzionali per chi ci lavora e, prima ancora, pensati per i pazienti. Dunque, strutture, costruite ex novo o da riqualificare, che saranno dotate delle più moderne tecnologie e di tutti i comfort; nuovi reparti ospedalieri e, ancora, Case della salute eHospice per le cure palliative.
La Giunta ha messo a punto il piano di interventi da realizzare con i 302 milioni di fondi statali assegnati all’Emilia-Romagna.
I fondi per Piacenza
I principali interventi riguardano la costruzione dei nuovi ospedali di Piacenza e di Carpi, che saranno finanziati in parte attraverso le risorse di questo programma e in parte attraverso altre fonti di finanziamento. Per il nuovo ospedale di Piacenza in arrivo 114 milioni di euro.
Inoltre, la provincia di Piacenza potrà contare su quasi 10 milioni di euro (9 milioni e 950 mila); 6,1 per le Case della salute di Bettola, Fiorenzuola, Bobbio, Lugagnano; 2 milioni per la ristrutturazione e l’ampliamento del blocco operatorio dell’ospedale di Fiorenzuola; 1 milione e 450 mila euro per l’adeguamento strutturale e sismico dell’ospedale di Bobbio e, infine, 400mila euro per lavori di manutenzione straordinaria del primo piano dell’ospedale di Castel San Giovanni.
Piano di rafforzamento del personale
Oltre al nuovo ospedale di Piacenza ci sono altre risorse in arrivo. Investire risorse sulle strutture, senza smettere di investire sulle persone; a questo programma di interventi si affianca, infatti, il piano avviato da inizio legislatura di rafforzamento del personale. Piano reso possibile grazie allo stanziamento, da parte della Regione, di oltre 24 milioni di euro. Solo nel triennio 2016-2018 sono state effettuate 10.300 assunzioni nel servizio sanitario regionale tra medici, infermieri, ostetriche, tecnici e operatori, tutti a tempo indeterminato, con percentuali di turn over fino al 150%, che collocano l’Emilia-Romagna ai vertici in Italia. E nei primi tre mesi dell’anno si è già toccata quota 1.200, con una media di 400 nuovi assunti al mese. Un impegno, quello per il continuo reperimento delle migliori professionalità e il rafforzamento degli organici, che ha portato anche ad un altro risultato significativo sul versante anagrafico: se nel 2009, infatti, il personale medico con meno di 44 anni rappresentava il 30% della forza lavoro, a fine 2018 sfiora il 40%
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