Facchini ancora sul tetto, GLS: “Licenziati per motivi disciplinari, non sindacali”. È in atto da 48 ore a Piacenza l’occupazione dell’hub GLS da parte di 33 ex dipendenti licenziati della Seam Srl, appaltatrice del servizio di smistamento merci. Sulla questione dei facchini in protesta interviene la stessa azienda in una nota.
GLS: “Nessun motivo sindacale dietro i licenziamenti”
Questi ex lavoratori sono saliti sul tetto e stanno creando una situazione di pericolo per l’incolumità loro e di altri. Richiedendo dunque l’intervento urgente di polizia, pronto soccorso e vigili del fuoco. In queste condizioni l’hub rimarrà quindi chiuso a tempo indeterminato.
I licenziamenti contro i quali gli ex lavoratori protestano sono stati intimati da Seam Srl. Licenziamenti per reprimere condotte illecite di natura individuale, all’esito di regolari procedure disciplinari. Nulla hanno a che fare infatti con la libertà sindacale, ampiamente che l’azienda rispetta e tutela.
La protesta si fonda quindi su motivi del tutto pretestuosi. E rischia di mettere in pericolo l’incolumità delle persone, oltre che il futuro del magazzino, che in queste condizioni deve rimanere chiuso per motivi di sicurezza. Resta inteso che perseguiremo attraverso denuncia alle autorità le condotte illecite che i manifestanti e i loro mandanti hanno posto in essere.
Usb: “O lavoriamo o moriamo”
“Prosegue con determinazione la lotta dei lavoratori sul tetto del magazzino. In questi momenti un manifestante si è fatto male. Malgrado la presenza dei soccorritori il lavoratore ha rifiutato l’intervento del medico chiedendo solo la presenza del Prefetto e della Gls. È impressionante lo slogan che stanno lanciando i lavoratori: LAVORIAMO O MORIAMO”.
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