Siccità, agricoltori in strada: “Basta lavorare in emergenza” – FOTO

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Agricoltori in strada. Precipitazioni scarsissime e strutture inadeguate al trattenimento e alla conservazione dell’acqua per gli usi irrigui. Allo stato attuale nel Nord Italia la situazione è peggiore di quella del 2017. E’ lo scenario fotografato da Coldiretti Piacenza.

Coldiretti, questa mattina, ha aderito in sostegno alla manifestazione “Senza acqua muore l’agricoltura”. Mobilitazione organizzata dal “Condominio Rivo Villano” e finalizzata a sensibilizzare sull’importanza di opere per creare delle riserve idriche nel Piacentino. Una protesta che nasce soprattutto dai recenti sviluppi della vicenda legata alla realizzazione della traversa di Sant’Agata. Un’opera ritenuta necessaria e strategica per una superficie di circa mille ettari coltivati.

“E’ evidente quanto l’acqua sia indispensabile all’agricoltura – ribadisce il presidente provinciale di Coldiretti Piacenza Marco Crotti – ma è opportuno evidenziare quanto le produzioni agricole siano significative per la nostra economia.

Basti pensare che la produzione lorda vendibile dell’agricoltura piacentina supera i 400 milioni di euro. Con un indotto economico generato dall’agroalimentare che è di cinque volte superiore. La scarsità d’acqua è un problema di tutti, anche civile, e come tale va affrontato. La nostra è innanzitutto una battaglia di sensibilizzazione. L’agricoltore non è colui che spreca l’acqua, perché l’acqua ha un costo e gli agricoltori non amano gli sprechi”.

“Non solo. Il reticolo idrico minore funzionale all’irrigazione è un patrimonio storico e culturale del territorio e contribuisce a garantire la biodiversità in maniera diffusa. Servono opere concrete, non approcci ideologici. Quello che chiediamo – conclude Crotti – è un approccio condiviso, serio e responsabile delle problematiche che riguardano l’acqua. Dalla questione del deflusso minimo vitale ai rilasci del Brugneto. Per non continuare a gestire in emergenza tutte le situazioni, sia che si tratti di siccità sia nel caso del problema opposto, ovvero allagamenti e inondazioni.”

Sulla protesta degli agricoltori, per la mancata realizzazione della traversa di Sant’Agata, intervengono i parlamentari della Lega, Elena Murelli e Pietro Pisani.

I parlamentari hanno espresso «grande disappunto, soprattutto in questo momento dopo che il Governo aveva anche assegnato delle risorse. E’ un peccato che non si riesca a raggiungere un accordo su come fare la derivazione, tanto utile agli agricoltori che lavorano sulla sponda destra del Trebbia. Se gli agricoltori non potessero irrigare, infatti, avrebbero problemi con le coltivazioni e sarebbero costretti a prelevare l’acqua dai pozzi artesiani. E questo andrebbe a discapito della falda sotterranea. Il prelievo dai pozzi, inoltre, in alcuni casi è motivo di grave inquinamento dovuto al fumo e alle polveri sottili emesse dai motori diesel utilizzati per sollevare l’acqua. Invitiamo, pertanto, tutti a sedersi attorno a un tavolo e discutere. La politica dia la disponibilità a far sì che le parti si incontrino e trovino soluzioni eque».

«Lo stop della Regione Emilia Romagna alla realizzazione della traversa Sant’Agata a Rivergaro è l’ennesimo esempio della riluttanza dell’ente a prendersi a cuore le necessità più sentite nel Piacentino. Il presidente regionale Stefano Bonaccini e l’assessore all’Ambiente Paola Gazzolo, come da prassi consolidata da parte degli amministratori del Partito Democratico, si sono ancora una volta dimostrati lontani dalle esigenze dei nostri cittadini».

Così il consigliere regionale della Lega Matteo Rancan a seguito della protesta degli agricoltori, organizzata dal Consorzio Rivo Villano con il sostegno di Coldiretti, Confagricoltura e Cia, che si è svolta a Piacenza per sensibilizzare la popolazione sul tema delle opere irrigue.

«Il sit-in andato in scena in mattinata» afferma l’esponente leghista, che si dichiara «completamente dalla parte dei dimostranti», «è la risposta all’incapacità di ascoltare il territorio». «Una categoria – insiste Rancan – ha fatto sentire la propria voce perché è inammissibile rischiare di restare senz’acqua ad uso irriguo nei mesi estivi: bloccare un’opera tanto importante significa infatti compromettere il lavoro di tante persone ed imprese agricole. E se l’amministrazione regionale è insensibile alle richieste degli agricoltori, la Lega non farà mai mancare il proprio appoggio a battaglie di questo tipo».

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