È allarme siccità per effetto di un inverno asciutto segnato da precipitazioni dimezzate in Emilia Romagna (-40%, rispetto alle attese). Precipitazioni che hanno lasciato a secco fiumi, laghi, invasi, terreni e senza neve le montagne, nel momento in cui l’acqua è essenziale per l’irrigazione delle coltivazioni.
E’ quanto emerge da un’analisi di Coldiretti Emilia Romagna sull’andamento climatologico dell’inverno. Analisi effettuata in occasione della settimana di #Fridaysforfuture. La mobilitazione globale che nasce con le proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg per chiedere ai decisori politici misure concrete contro i cambiamenti climatici.
Una problematica confermata da Paolo Corazzon, noto meteorologo di 3B Meteo: “Ha piovuto pochissimo, in alcuni casi anche il 50% in meno di quanto avrebbe dovuto” dice. “Ha anche nevicato poco. Di conseguenza oggi abbiamo poca neve in scioglimento, che altrimenti sarebbe stata un’ottima riserva idrica. Arriviamo a questo inizio di primavera in condizioni di siccità allarmanti”.
Anche il futuro non è roseo come spiega sempre Corazzon. “Non sono in arrivo precipitazioni consistenti, ne avremo una mercoledì prossimo e una lunedì, ma non intense. Anche questa primavera rischia di essere caratterizzata da precipitazioni al di sotto della media”.
Il Po a secco
Sul Po in magra sembra piena estate con la portata del fiume che a Boretto (Reggio Emilia) è di 674 m3/s contro gli usuali 1.226. Per il Po non si vedono nemmeno possibilità di soccorso da parte dei grandi laghi. Le percentuali di riempimento infatti vanno dall’11% del lago di Como al 16% dell’Iseo. Fino al 33% del Maggiore con il fiume Ticino che a Vigevano è sceso a -105 centimetri, secondo le rilevazioni di Coldiretti.
La siccità straordinaria di questo inverno creerà problemi alle colture principali della nostra regione. Come cereali, frutta e ortaggi, ma anche alle semine di questi giorni, come la bietola e il pomodoro.
In un inverno con precipitazioni dimezzate l’annunciato arrivo del maltempo è atteso come manna dagli agricoltori. Ma per essere di sollievo la pioggia deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa. Mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni, come spiega Coldiretti. I terreni infatti non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con gravi rischi per l’erosione del suolo.
Cambiamenti climatici
L’andamento anomalo di quest’anno conferma purtroppo i cambiamenti climatici in atto che si manifestano con la più elevata frequenza di eventi estremi. Con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal maltempo alla siccità. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici. Ma è anche il settore più impegnato per contrastarli. Una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture. Nonché sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio. Per queste ragioni i giovani della Coldiretti parteciperanno venerdì 15 marzo a #Fridaysforfuture. La mobilitazione globale che nasce con le proteste della giovane attivista svedese Greta Thunberg per chiedere ai decisori politici misure concrete contro i cambiamenti climatici
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