Barbieri alla conferenza delle città medie: “Le Province tornino ad avere risorse e piene funzioni”

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Barbieri alla conferenza delle città medie: “Le Province tornino ad avere risorse e piene funzioni”.

“Il capoluogo al servizio dell’area vasta: la proposta dell’Anci”. Questo il tema della conferenza annuale dei sindaci delle città medie. Evento cui ha preso parte a Parma il sindaco e presidente della Provincia Patrizia Barbieri. Un confronto con i primi cittadini di Carrara, Francesco De Pasquale, Alessandro Ghinelli di Arezzo, Sergio Giordani di Padova e Jacopo Massaro di Belluno. La sessione ha visto anche l’intervento del presidente della Provincia di Pavia Vittorio Poma, alla guida di Upi Lombardia. Presente anche il sottosegretario all’Interno Stefano Candiani. La giornata è stata aperta dal primo cittadino di Sassari Nicola Sanna. Il primo cittadino sardo ha messo l’accento sulla complessità della sfida, per i sindaci dei Comuni capoluogo, di porsi come punto di riferimento dell’intero territorio provinciale.

“Sto vivendo da qualche mese questo duplice incarico. Proprio in virtù della mia esperienza pregressa mi sento di lanciare una provocazione rispetto alla proposta di Anci. Proposta incentrata sul ruolo portante del Comune capoluogo nell’ottica dell’area vasta. Il mio vuol essere, innanzitutto, uno stimolo alla riflessione. Credo che le Province debbano tornare ad avere le funzioni, le risorse umane ed economiche di cui disponevano un tempo. Perché il coordinamento svolto nei confronti di tutti i Comuni era ed è tuttora fondamentale. Aggiungerei addirittura, per le Province, ulteriori funzioni, come la gestione di processi quali rifiuti e sistema idrico, oggi svolte da agenzie territoriali”.

A difesa dei centri di montagna

Barbieri cita anche il primo cittadino di Cerignale Massimo Castelli, presente in sala, per l’impegno costante a difesa dei piccoli centri di montagna. “Quando ero assessore provinciale, prima della riforma Delrio, si condivideva con il territorio ogni aspetto della pianificazione. Riuscendo così a dare risposte concrete su questioni strategiche e criticità. Dal dissesto idrogeologico alla tutela dell’ambiente, per le quali ora non sono assegnati alle Province né funzioni né strumenti. Per questo, senza incorrere in una nostalgia del passato fine a sé stessa, occorre ripensare a un modello di Provincia che possa risolvere efficacemente i problemi di tutto il territorio. Dal capoluogo ai piccoli Comuni delle aree montane, proponendo inoltre che i rappresentanti ritornino ad essere eletti dai cittadini”.

Destinazione Turistica Emilia

Non è mancato il riferimento, come esempio virtuoso capace di superare confini e campanilismi, a Destinazione Turistica Emilia, citata come modello già nella sessione mattutina dal presidente della Regione Stefano Bonaccini, nonché dai sindaci Pizzarotti e Vecchi. “Senza dubbio – ha risposto Patrizia Barbieri alla sollecitazione in tal senso del giornalista della Gazzetta di Parma, Gianluca Zurlini – la nascita di questo organismo ha consolidato la collaborazione tra Piacenza, Parma e Reggio Emilia, scaturita anche nel percorso congiunto intrapreso per la candidatura a capitale della Cultura 2020.

Come ripeto spesso, ognuno di noi rappresenta un’area politica diversa, ma lavoriamo insieme, in sana competizione e in modo costruttivo, con un confronto costante anche su temi diversi dal turismo. Ogni sindaco, oggi più che mai, ha necessità di fare squadra. Allo stesso modo, lo ribadisco, tutti i Comuni di un territorio devono potersi sentire protagonisti e fare affidamento su un ente che garantisca autonomia e terzietà, com’era e come dovrebbe essere di nuovo la Provincia”.

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