Sima&Tectubi, trattativa chiusa. Murelli (Lega): “Incomprensibile atteggiamento dell’azienda”

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Sima&Tectubi. Martedì è stata chiusa la trattativa con il liquidatore, l’azienda ha ottenuto un buono uscita senza attivazione degli ammortizzatori sociali o di altri strumenti. Lo segnala la deputata della Lega, Elena Murelli, che si dice indispettita da quanto accaduto. “Un’altra volta la famiglia Malacalza ha chiuso un’azienda senza preoccuparsi dei territori e delle persone che per anni l’hanno fatta guadagnare. E ora abbiamo circa 40 dipendenti da ricollocare e un’altra azienda chiusa”.

Murelli, il 26 febbraio scorso ha riportato il caso all’attenzione del Governo, un’interrogazione sulla situazione della Sima&Tectubi di Podenzano. L’azienda ha deciso di chiudere dopo aver registrato perdite di 11 milioni negli ultimi sei anni.

All’interrogazione è arrivata oggi la risposta del sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon. “Il Governo manterrà alta l’attenzione sulla vicenda fin qui esposta, continuando a monitorare gli ulteriori sviluppi. Questo al fine di valutare ogni possibile soluzione volta a tutelare la posizione dei lavoratori”.

“La famiglia Malacalza – ha scritto Murelli – ha assunto una posizione di indisponibilità rispetto ad ogni ipotesi di dialogo costruttivo fra le parti. Dialogo che poteva essere utile per una gestione condivisa e una soluzione ottimale della vertenza”.

Murelli, in particolare, è preoccupata per i 40 dipendenti. “Tutte persone tra i 40 e i 50 anni che rischiano di restare senza un reddito, un ammortizzatore o la pensione”. Ritengo del tutto incomprensibile l’atteggiamento dell’azienda, sebbene i Malacalza abbiano fatto la stessa cosa con l’azienda Omba, in Veneto”.

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