Maledetto mercato di gennaio. Si perché il Piacenza da quella sessione è uscito rinforzato ma non in maniera cosi imponente da avere la responsabilità di dover vincere il campionato. Ed invece proprio in virtù di quegli acquisti, il Vicepresidente Roberto Pighi definì il nuovo Piacenza una Ferrari a disposizione di Franzini. Mettere pressione ad una squadra che non è la più forte del lotto è certamente una mossa azzardata e questo 2019 ha per ora dimostrato che le tensioni palesi che ha l’ambiente stanno condizionando le prestazioni. L’emblema di tutto ciò è la partita di ieri: Piacenza-Albissola. I biancorossi hanno dominato territorialmente per gran parte della partita, ma con poche vere conclusioni pericolose. Tanta intensità ma anche tanta imprecisione frutto di un nervosismo chiarissimo.
La soluzione.
Ed allora come uscirne? Con la presa di coscienza che i favoriti sono altri e che l’organico del Piacenza è da primi 5. Togliere alla squadra l’obbligo del primo posto ma dare al gruppo l’obiettivo di giocare alla giornata per fare più punti possibili. Formalmente cambia poco, ma a livello di pressione potrebbe permettere alla squadra di ritornare a giocare libera di poter sbagliare. Senza dimenticarsi l’esempio del Cosenza dello scorso anno che arrivò in serie B arrivando quinto in campionato e sapendo che non era la più forte, ma arrivando ad esserla nei quindici giorni decisivi per il suo campionato.
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