Pozzo di Sant’Antonino – Dal 23 dicembre 2018, a Piacenza si avrà un’occasione unica per visitare il sottosuolo della città. Un viaggio nella storia lungo millesettecento anni. A quattro metri e mezzo di profondità. Il luogo in cui la tradizione cristiana vuole sia stato ritrovato il corpo del martire Antonino, patrono di Piacenza. Un sacrario databile al IV secolo, voltato e affrescato, per la prima volta accessibile al pubblico attraverso un’affascinante discesa.
Il cuore dell’iniziativa si trova nella piccola chiesa di Santa Maria in Cortina a Piacenza. Qui si narra che il corpo di Sant’Antonino (decapitato, secondo tradizione, nel 303) fu ritrovato in un ambiente ipogeo dal vescovo Savino. In particolare per essere poi traslato sul finire del IV secolo nella vicina chiesa di San Vittore, da quel momento dedicata al patrono.
Sul luogo del ritrovamento il vescovo Savino fece costruire una prima chiesa. A cui ne seguì una medievale, che fu a sua volta sostituita dall’attuale, ultimata all’inizio del XVI secolo.
La memoria di quel luogo sopravvive ancora oggi alla venerazione dei piacentini. In particolare da qui il 13 novembre di ogni anno parte una processione che giunge nella basilica di Sant’Antonino. Ha la particolarità di ricordare il leggendario ritrovamento del corpo del martire, dopo che al vescovo Savino fu mostrata in sogno l’esatta posizione della sepoltura.
Durante i lavori di restauro dell’attuale edificio, sul finire dell’800, vennero alla luce straordinari reperti di età imperiale, tra cui il bellissimo” marmo Cecilio”. Si tratta di una dimostrazione l’impiego di quest’area fin dal I secolo come necropoli posta immediatamente al di fuori delle mura urbane.
Pozzo di Sant’Antonino – L’evento
IL POZZO DI SANT’ANTONINO. Piacenza, Chiesa di Santa Maria in Cortina (incrocio via Verdi/p.za S. Antonino). 23 dicembre 2018 – 17 marzo 2019
Lungo tutta la durata dell’evento i visitatori avranno la possibilità esclusiva e irripetibile di calarsi proprio all’interno della camera ipogea dove è stato ritrovato il corpo di Antonino. Unico esempio di questo tipo di ambiente conosciuto in città ancora intatto ed accessibile, alla profondità di quattro metri e mezzo. Una volta all’interno, con l’ausilio di appositi occhiali, sarà possibile immergersi nella ricostruzione 3D in realtà aumentata. Una possibilità per meglio comprendere la ricchezza della decorazione oggi ancora solo parzialmente riconoscibile.
Pozzo di Sant’Antonino – La visita
La visita è introdotta da una video – installazione all’interno della chiesa. La clip narra la leggendaria storia di Antonino, l’“Inventio” del corpo del Santo Martire ad opera del vescovo Savino e le fasi evolutive della chiesa.
L’ultimo capitolo affronta il mistero della tomba di Sant’Antonino, da sempre ritenuta collocata al di sotto del pozzo medievale (visibile sotto l’altare maggiore), fino alla scoperta, intorno alla fine degli anni’70 del secolo scorso, dell’ipogeo romano accessibile tramite una botola posta in una primitiva cappella, oggi sagrestia.
Uscendo dalla chiesa sarà possibile ammirare da vicino, sulla parete sinistra, il precedentemente citato “marmo Cecilio”. E’ la lastra di Rosso Verona che si ipotizza essere parte di un monumento funebre a tamburo e che reca un’iscrizione funeraria citando un Cecilio, questore e tribuno augustale, deputato alla costruzione del tempio di Giove.
Il progetto, che prende origine dalla tradizione cristiana giunta fino a noi, mira ad affiancare ad essa il dato archeologico che emerge con evidenza all’interno dell’ipogeo della chiesa di S.M in Cortina. Tradizione, fede, e cultura si fondono in un tutt’uno per far memoria di uno dei fatti più straordinari accaduti alla città.
Pozzo di Sant’Antonino – Orari
Dal 23 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019
Venerdì, 17.00–20.00
Sabato, domenica, prefestivi e festivi, 12.00-19.00
Dal 7 gennaio 2019
Venerdì, 17.00–20.00
Sabato e domenica, 14.00–18.00
Pozzo di Sant’Antonino – Modalità d’ingresso
L’accesso è consentito a 8 persone alla volta. Il gruppo in accesso, dopo la visione della video installazione che narra la storia del pozzo collocata all’interno della chiesa, si sposterà nell’adiacente locale sacrestia per indossare imbragature e caschetti: con tali dispositivi sarà quindi possibile scendere la ripida scala di accesso alla camera sotterranea in totale sicurezza, con l’aiuto di un operatore, una persona alla volta. La durata complessiva della visita (video e discesa) è stimata in 30 minuti.
Per i gruppi organizzati maggiori di 8 persone è possibile richiedere un percorso guidato integrativo a moduli di 30 minuti per coprire i tempi di attesa della parte del gruppo impegnata nella discesa.
La discesa al pozzo di Santa Maria in Cortina è un evento collaterale alla mostra “Annibale: un mito mediterraneo”, ed è promossa dall’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Piacenza-Bobbio, il patrocinio del Comune di Piacenza e il contributo della Fondazione di Piacenza e Vigevano. La gestione è affidata alla cooperativa Cooltour.
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